Le pagelle del giorno dopo di Marco Edoardo Sanfelici
SZCZESNY 7 E’ la seconda partita di fila che risulta uno dei migliori in campo, se non il migliore e non è certo un bel viatico per il futuro della Juventus. Innegabilmente il portiere di una grande squadra dovrebbe rimanere inoperoso e se invece salva il raddoppio su un’infilata di Zaza e interviene altre volte per allontanare i pericoli, è segno che la truppa balla. Nella ripresa sta più tranquillo, anche se in un’occasione si complica la vita da solo, fortunatamente senza conseguenze.
PINSOGLIO 9 Voto altissimo, mi si consenta, per la manifestazione di juventinità espressa nell’abbraccio a Bonucci durante i festeggiamenti per il goal della vittoria. Durante la corsa dalla panchina al campo ed al raggiungimento del “mucchio selvaggio”, Carlìn si accorge di non avere l’ombrello in una serata così piovosa e chiede di procurargliene uno a qualche giocatore granata. Per farsi ben capire mima l’attrezzo stringendo l’avambraccio sinistro con la mano destra in un gesto inconfondibile. Orsato da Schio non gradisce (era anche lui del Toro?) e lo caccia dal campo. Esilarante il tentativo di scarico di responsabilità. Carlìn Pinsoglio, uno di noi.
CUADRADO 7,5 Ah, come gioca Cuadrado! A dire il vero il primo tempo fa più fumo che arrosto e spesso perde palla o la consegna a “lorlà”. La ripresa è di un’altra solfa. Col Torino che arretra sempre più, Juan va a nozze con le palle che gli capitano tra i piedi. Confeziona il pareggio con un tiro imperioso, ma quella macchina del ca….. decide che Bonucci ostacola Lyanko, anzi no, che Bonucci è in fuorigioco (ma Sirigu vede partire il tiro e non è ostacolato da Bonny, allora?), anzi no, che Leonardo copre Sirigu, anzi no, che Bonucci è in fuorigioco…e la chiamano macchina che annulla i dubbi….e si vede togliere una rete della serie “la Juve non deve vincere anche quest’anno”. Cuadrado è più forte dei truschini tecnologici e se non segna lui, serve di barba e capelli McKennie e Bonucci (stavolta orsato si può attaccare…) per il ribaltamento del risultato. “Vinavil” tutta la vita.
BONUCCI 6,5 Partecipa al “Pasticciaccio brutto de via Merulana” che dà via libera a N’kuolou per lo 0 a 1. Si rifà all’89°, in piena zona “beffa” incornando il traversone che da destra pennella Juan “Vinavil”. Tra i due episodi, vive una serata grigia come tanti compagni. Ringrazia di cuore la scelta di Giampaolo di privarsi di una punta come Zaza e per mostrargli la sua gratitudine lo ripaga di testa. Chissà se il mister granata comprende la cavolata tattica. Boh, non mi interesso delle cose altrui.
DE LIGT 5,5 Non una grande partita, anzi un match vissuto in affanno e con diverse incertezze sparse. Non impeccabile la posizione sull’infilata di Zaza nel 1° tempo, non così svettante in area sui colpi di testa. Pazienza, Matthijs, non tutte le ciambelle riescono col buco. Stasera però hai rischiato che non ci fosse nemmeno la ciambella.
DANILO 5 E’ difficile comprendere se la prova scialba sia da ascrivere ad una palese caduta di condizione o se sia la conseguenza di un torpore generale che colpisce la squadra come se nessuno avesse dormito nella notte precedente. Sta di fatto che Danilo non va oltre alla giocata semplice in appoggio, senza mai prendere un’iniziativa, salvo quando gli decresce una punta da mancare ed allora avanza 10 metri, figuriamoci. (ALEX SANDRO 6 Tutta un’altra cosa da Danilo, almeno nella partita odierna. Sale sovente ed occupa lo spazio a metà campo con il piglio di chi crede al proprio gioco. Puntella la fascia sinistra da cui non filtra granata alcuno e schiaccia in avanti la supremazia bianconera, fino a sfiancare quel gran bel giocatore che è Singo).
KULUSEVSKI 4,5 Neo acquisto cercasi. Pareva che a gara in corso non fosse adatto per il subentro. Ma anche dal 1° minuto il prodotto non cambia. La sua posizione è sulla fascia destra, laddove la presenza di Cuadrado e di Dybala, oltre che di Chiesa in modo sporadico, lo tagliano fuori dalla naturalità. Sarà dura trovargli un posto in campo che lo valorizzi; sicuro è che la posizione di mezzala/trequartista che a lunghi tratti occupa nel derby, non gli si addice. (RAMSEY 5,5 da desaparecido a desaparecido. Se la memoria non mi tradisce entra in un paio di azioni e nulla più. Il trequartista “non è cosa” alla Juve, che sia Svedese di origine macedone o gallese di origine gallese).
BENTANCUR 6,5 Partita di sostanza più che di fioretto. Si riscatta da un tempo iniziale disastroso, con una ripresa di spessore. Mentre nei primi 45 minuti è arruffone, approssimativo e quasi mai incisivo, tanto che la manovra assomiglia al passo del gambero, uno avanti e due indietro, dopo l’intervallo, poco per volta “don Rodrigo” prende dimestichezza col metronomo e ne imita il tictac. Velocizza molto le giocate, uno come lui tendente al lento, ed il martellamento delle difese toriniste poco per volta vacilla. Il meno discutibile tra i centrocampisti.
RABIOT 5 Qualcuno che sta in panca dovrebbe spiegarmi perché lui e non McKennie. Tra il derby in atto e la presenza di Adrien in campo intercorre la faglia atlantica. Non mi ricordo una gestione della palla che porti a qualcosa di utile per la squadra. Serataccia. (McKENNIE 7 Winston deve giocare sempre dal 1° minuto. In coppia con chiunque, ma sempre in campo. Si ritaglia lo spazio per andare a correggere in porta il primo missile terra aria di Cuadrado, ma lo spettacolo lo dà quando va a raddoppiare su Singo che sta per avere la meglio su Chiesa per l’ennesima volta. Manco a dire che Singo lascia il pallone sul posto. In mezzo non si può fare a meno di un guastatore e McKennie che cosa fa, secondo voi?)
CHIESA 6,5 Buona prestazione e tanto allenamento alla lotta. Parte ed arriva sulla fascia sinistra per sorprendere il Toro. Ci riesce abbastanza bene nel corso del 2° tempo, quando il duello rusticano con l’ottimo mandingo granata, dal nome che fa rima con la sua stazza, volge a suo favore. Chiesa occupa da solo metà dei giocatori granata della difesa e le sue percussioni sfilacciano i meccanismi di uno dei catenacci più memorabili della storia delle stracittadine torinesi. Sul goal del vantaggio granata si fa uccellare in mischia dimostrando che tra lui e la conoscenza di come difendere su gioco inattivo, ci passano le guerre puniche.
DYBALA 4 Personaggio a metà strada tra il freudiano ed il pirandelliano. Tra lo psicoanalitico ed il surrealismo. Quanti milioni di juventini dovrebbero chiedere scusa ad Allegri, che lo definiva “tuttocampista”per non bollarlo come “equivoco tattico”. Appena fischiato l’inizio è palese a vista d’occhio che col Dybala di adesso sarà dura, anzi durissima. Entra in area un paio di volte. Nella prima si produce in un cross che è un passaggio alla bandierina del calcio d’angolo sotto il settore ospiti. Nella seconda concede il tempo a Lyanco di respingergli il tiro ravvicinato. Fine delle trasmissioni. E pensare che c’è ancora la trasferta di Genova, senza Morata (BERNARDESCHI S.V. La classica sostituzione per rompere il ritmo e far passare ben 6 minuti di recupero che Orsato concede, non si sa mai…)
CRISTIANO RONALDO 5 Anche meno. E’ permesso poter dire che quella di stasera è una delle peggiori prestazioni di CR7 da quando è alla Juve? Praticamente non tira mai in porta. Da giocatore intelligente capisce l’antifona e si mette al servizio della manovra, ma non si eleva oltre l’ordinaria amministrazione. Partecipa attivamente alla “tampa” collettiva del vantaggio granata, ulteriore aggravante.
PIRLO 4,5 Se stasera la sua squadra ha vinto, lui è esonerato d’obbligo dalla festa. Sbaglia formazione in maniera talmente chiara da destare seri dubbi sulla sua capacità di stare in panchina. Doveva prevedere che il Toro avrebbe aspettato la Juve che faceva la partita. Per trequarti di partita la sua tattica manda i giocatori a cozzare contro un muro, grazie a scelte bislacche: Rabiot che deve filtrare? Bentancur in cabina di regia così lento e macchinoso? Perchè Danilo e non Alex Sandro? Se Chiesa è più performante a destra, perché farlo giocare a sinistra sui piedi di Ronaldo, relegato al largo del gioco? McKennie in panchina, in una partita che tradizionalmente sfocia in una battaglia? Eppure Andrea Pirlo ne ha giocati di derby ed anche vinti a 3 secondi dalla fine. Mai come in questa partita va fatto un grosso distinguo tra il risultato finale (e vincere un derby in rimonta all’89° è goduria immensa) e la prestazione complessiva dei giocatori, unita alla lettura tattica. Risposta: prendiamoci i 3 punti, ma la Juve ha avuto tratti addirittura imbarazzanti. Martedì prossimo si spera che l’Immacolata non tifi Barcellona.
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