Juve, perché è stato meglio prendere Morata rispetto a Dzeko e Suarez

Il ritorno di Alvaro Morata alla Juventus ha portato non poco scetticismo. La telenovela, durata praticamente per tutta la sessione di mercato estiva, ha visto partecipi del casting attaccanti del calibro di Milik, Dzeko e Luis Suarez.

L’attaccante uruguagio finì immediatamente nella lista degli esclusi. I problemi legati al tesseramento del calciatore fecero in modo che la trattativa neanche decollasse. Da quel momento i bianconeri virarono sul 9 giallorosso Edin Dzeko. Il bosniaco rappresentava la prima scelta per Andrea Pirlo, che lo aveva messo in cima alla lista dei desideri.

Il nodo però riguardava l’effetto domino che avrebbe dovuto portare Milik nella capitale e Dzeko in bianconero. La trattativa sembrava ormai in dirittura d’arrivo, quando però le numerose frizioni tra l’attaccante polacco ed il presidente dei partenopei De Laurentis, fecero sì che l’operazione non si concretizzasse nonostante l’attaccante avesse già svolto le visite mediche per i giallorossi.

Da li la svolta. Paratici contattò l’Atletico Madrid che era in chiusura con il Barcellona per Luis Suarez, e sondò il terreno per un possibile ritorno di Alvaro Morata. I bianconeri proposero un prestito rinnovabile a 10 milioni con diritto di riscatto a 35 mln al termine del biennio. Un’operazione complessivamente da 55 mln che vide il benestare da parte dei Colchoneros.

Morata dunque sbarcò a Torino la sera del 21 settembre, per legarsi nuovamente ai bianconeri dopo l’esperienza del 2014/16. Un’operazione che ha visto molto scetticismo tra i tifosi ma che, dati alla mano, si è rivelata più funzionale anche in virtù delle performance che stanno offrendo Dzeko e Suarez. E pensare che qualcuno, dopo la prima partita, sputò improbabili sentenze

Lo spagnolo, nel suo primo biennio in bianconero ha collezionato 63 presenze andando a segno 15 volte, oggi dopo l’esperienza in Premier al Chelsea e gli anni sotto la guida di Simeone, sembra più maturo e pronto per assumersi responsabilità maggiori.

Per lui in questa stagione tra campionato e Champions sono ben 7 i gol realizzati (ultimo in ordine di tempo quello rifilato ieri nella serata di coppa con la Dinamo Kiev), ai quali vanno aggiunti (esclusivamente a titolo di considerazione delle sue qualità) inevitabilmente i 6 annullati dal Var per pochi centimetri. Dati che comunque certificano l’impatto più che positivo del calciatore in questa sua seconda esperienza in bianconero.

Possiamo quindi dire che Alvaro, diverte e si diverte, proprio come piace ad Andrea Pirlo. Al tecnico bresciano è stato chiesto: «Si può parlare di un bel salto di qualità e personalità per Alvaro Morata, è un grande valore aggiunto?».
Pirlo ha risposto:«Lo conosciamo bene, ha avuto un percorso di crescita perché quando è arrivato non giocava sempre. È tornato dalle esperienze a Londra e Madrid, si sente a casa ed è contento di far parte di questo gruppo. Lo volevamo a tutti i costi e siamo contenti di averlo qui con noi».