Il ciclismo ha perso il suo Re quasi 17 anni fa. Il calcio ne ha perso il suo pochi giorni fa. Diego Armando Maradona e Marco Pantani, due geni dello sport, secondo molti i migliori delle rispettive discipline, accomunati dalla stessa triste fine.
Entrambi hanno fatto sognare le folle. Entrambi sono caduti nel tunnel della droga. Entrambi sono stati avvicinati e distrutti da personaggi poco raccomandabili. Entrambi sono stati dimenticati, bistrattati e umiliati da parte dell’opinione pubblica perbenista, ipocrita e stucchevole nei suoi ragionamenti bacchettoni.
Non siamo stati capaci di proteggere questi due miti. Due persone distrutte dai tanti falsi amici, che hanno sfruttato le gallinelle dalle uova d’oro. Diego e Marco, due persone genuine e generose, se ne sono andate. Pantani e Maradona rimarranno invece in eterno nell’immaginario collettivo dei rispettivi sport.
Lassù, Diego non avrà dimenticato Marco e gli sarà andato subito incontro. Come non lo dimenticò poco dopo la morte. Riferendosi a Pantani, Diego parlo di “uomo morto da solo”, ma soprattutto delle “tante colpe della gente”, che non ha ascoltato le sue richiesta di aiuto “ieri, mentre moriva, non erano accanto a lui”.

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione