L’Inter che ha perso contro il Real Madrid è stata una squadra senza gioco né mordente. Le Merengues hanno giocato al piccolo trotto, non forzando, portando a casa un comodo 2-0 con il minimo sforzo.

Conte ha perso la bussola oggi, come in tante occasioni quest’anno. L’Inter non ha saputo cosa fare. I nerazzurri hanno mostrato una condizione psico-fisica approssimativa. Abbiamo visto la squadra di Conte spenta e totalmente in balia dell’avversario. Una prestazione simile lascia passare in secondo piano la contestata direzione arbitrale di Taylor.

La mancata concessione di 1 o 2 rigori non può essere un alibi per questo scempio. Questo Real Madrid è lontanissimo dalla squadra che ha vinto tre Champions consecutive. Era una squadra decisamente meno forte, con tanti assenti e che non ha certo giocato a ritmi altissimi. I nerazzurri ci hanno capito poco e nulla.

Il Real Madrid ha giocato per larghi tratti a ritmi di allenamento e ha passeggiato sui resti dell’Inter. L’approccio di Conte è stato agghiacciante. Vidal ha sbagliato tutto lo sbagliabile e si è fatto espellere in maniera grottesca. A prescindere dalla decisione arbitrale sul rigore, il cileno non deve protestare in quel modo. Siamo al cospetto di un calciatore classe ’87 e non di un ragazzino.

L’inserimento di Eriksen a partita oramai conclusa è l’ennesima umiliazione per un calciatore che in Premier aveva insegnato calcio. Quattro partite e zero vittorie. Due sconfitte contro un Real Madrid in pessima forma, che ha comunque gestito la gara non trovando un avversario che opponesse una resistenza degna di tal nome.

Come riporta Giuseppe Pastore, Antonio Conte diventa il secondo allenatore della storia dell’Inter capace di prendere almeno 2 gol in casa per 6 partite consecutive (Fiorentina, Milan, Borussia MGB, Parma, Torino, Real Madrid), dopo Andrea Stramaccioni.

La differenza è che Stramaccioni, De Boer o Mazzarri avevano calciatori che, nella Serie A attuale, potrebbero giocare in un Bologna. Conte ha chiesto e ottenuto calciatori provenienti dalla Premier. Il tecnico leccese ha una squadra nettamente superiore a quella che aveva Spalletti. Per la Serie A l’Inter ha una rosa di primissimo livello. Quello che sta mancando è il manico.