Roma, per il nuovo DS si guarda all’estero

Con l’avvicinarsi del mercato, l’arrivo di un nuovo DS è considerata la nuova priorità per Dan e Ryan Friedkin, ansiosi di pianificare le mosse per rinforzare una squadra che, sorprendentemente, sta dimostrando di poter ambire a grandi traguardi.

I tycoon texani non vogliono che si ripeta la situazione verificatasi nella sessione estiva, con i procuratori a farla da padroni dentro Trigoria e nessuno in grado di porre un freno alle scorribande di agenti che portavano e sottraevano  giocatori alla rosa senza alcuna resistenza: se con i Friedkin appena subentrati la situazione era al limite del tollerabile, adesso sarebbe inaccettabile.

Di fatto né Dan né Ryan hanno mai abbandonato la Roma in questi mesi, si sono stanziati a Trigoria in maniera permanente e hanno assistito a tutte le partite dal vivo: il beneficio in termini di punti di riferimento per Fonseca e di motivazioni per la squadra hanno di certo contribuito alle ottime prestazioni di inizio stagione.

friedkin e fonseca
Dan e Ryan Friedkin insieme al tecnico della Roma, Paulo Fonseca

 

La proprietà sa che serve un DS, non esiste squadra che ne faccia a meno, e in questo senso sono stati vagliati una gamma di nomi infinita: si è passati da Paratici a Campos, passando per Sartori e il suggestivo ritorno di Petrachi, fino ad arrivare ai nomi caldi delle ultime ore, Markus Krosche del RB Lipsia e Frank Arnesen, sotto contratto con il Feyenoord.

La sensazione è che questi profili, dopo tanto parlare, siano effettivamente i due veri candidati scelti dalla proprietà: Krosche, autore del miracolo Lipsia e scout di altissimo livello, si è detto “apertissimo” ad un approdo a Roma mentre Arnesen, non più giovanissimo ma con una rete di contatti pressoché infinita, un passato glorioso tra PSV (scoprì un certo Ronaldo), Tottenham e Chelsea di Abramovich, farebbe carte false per rilanciarsi in una grande piazza anche perché il Feyenoord versa in pessime acque e non consente progetti a lungo termine.

Il tempo stringe, i nomi continuano a uscire ma la sensazione è che soltanto nella stanza dei bottoni si sappia realmente chi sta trattando con la proprietà. Gli indizi portano fortemente a questi due profili, ma non è detto che i Friedkin non regalino un coup de theatre nel finale, ufficializzando un nome mai uscito: anche questo, in fondo, sarebbe un cambio di rotta rispetto al passato, dove troppe faccende interne sono trapelate fuori Trigoria.