Le pagelle bianconere del giorno dopo: Dybala peggiore in campo

SZCZESNY 5,5 Vede la palla 3 volte. Nella prima occasione ci aspetta l’uscita che non avviene e per poco Moriqi non corregge in rete, siamo nel bel mezzo del 1° tempo. Nella seconda ringrazia Marusic che pizzica la palla tra testa e spalla. Alla terza capitola non coprendo il secondo palo laddove Caicedo poteva tirare e solo lì. Fa parte dell’allegra brigata che si addormenta sul più bello.

DEMIRAL 6 Senza infamia e senza lode. Difende con tenacia e talvolta con acume tattico nell’appoggio a seguire. Non fa una prestazione da ricordare, ma non sfigura nemmeno. Certo che se la squadra si distendesse un pochino nel finale, avrebbe qualche pieno respiro utile per tirare il fiato.

BONUCCI 5,5 Come rovinare una buona partita in un istante. Della serie: come bere la finta di Caicedo concedendogli di girarsi. Della serie: Bonny non sa come si gioca uomo contro uomo. Della serie: lo sapevamo già da almeno 10 anni. Se poi si dimenticasse di lanciare alle falene che non ci sono di giorno perché animali notturni, eviterebbe di consegnare il pallone alla difesa avversaria per una nuova azione. Si limitasse all’appoggio ed a un eventuale passaggio in verticale ravvicinato…Impari da Arthur.

DANILO 6,5 E’ uno dei pochi che col pareggio amaro non c’entra. Non perde un contrasto, non ostante che il lavoro sia per lui doppio dato che deve fare anche la parte di Frabotta. Se la vede nel finale con Lazzari, ma lo contiene alla grande.

CUADRADO 7 Tra i migliori in campo con una pecca che si rivela determinante. Dopo aver surclassato ogni laziale che si presentava sulla destra della difesa juventina ed aver innescato e concluso, dopo una sgroppata “coast to coast”, l’azione del gol di vantaggio, ecco che all’ultima palla entra molle (forse memore dell’ammonizione presa un minuto prima) e consente a Correa la percussione che regala il pari ad una Lazio che non aveva mai tirato in porta. E per questa pecca, mezzo voto in meno.

BENTANCUR 6,5 Partita di sostanza e di grande lotta in mezzo al campo, dove il pallone ha stazionato praticamente per quasi tutta la gara. Si addossa il compito di metronomo ed anche di assaltatore, combatte su tutti i palloni rendendo difficile la manovra biancoceleste. Spende giustamente un giallo in senso tattico, ma proprio per questo andrebbe sostituito immediatamente per non rischiare la doppia ammonizione e perché alla fine notevolmente stanco. E’ correo su….Correa.

RABIOT 7 È un Rabiot rivitalizzato, rispetto al brutto anatroccolo della scorsa stagione. Solca le zolle della terra di mezzo con la perentorietà dell’eroe greco che assalta le mura di Troia. Ed anche in ripiegamento piace la sua applicazione. Lo stoppano in malo modo al limite dell’area verso il 30° del secondo tempo. Pedina di grande contenuto tattico in mano a Pirlo.

FRABOTTA 5,5 Parte bene con un paio di palle in velocità verso il fondo. I traversoni che ne conseguono non sono granchè, ma il ragazzo va incoraggiato. Poi, man mano che la matassa si va sdipanando, ci si rende conto del perché tra lui e Chiesa ci siano 2 categorie di differenza. Non basta la volontà e l’intenzione, a certi livelli è la qualità che la fa da padrona. Secondo tempo di sofferenza perché i grossi attacchi arrivano dalla sua parte e spesso ringrazia Danilo. Il quarto di centrocampo non si improvvisa.

KULUSEVSKI 6 Primo tempo trascorso a rincorrere i laziali ed a frapporsi al limite dell’area amica. Poche, pochissime occasioni per dire “presente”, tranne che nel finale. Ripresa assai migliore, soprattutto perché si denota qualche allungamento nella fila romane e negli spazi Kulu va a nozze. Una ripartenza che lascia terra bruciata sotto i piedi dello svedese è tanta roba, ma un po’ poco per aspirare a voti eccellenti (McKENNIE 5 Un quarto d’ora alla ricerca della posizione e del motivo per cui deve sostituire Kulusevski. Forse era meglio che entrasse al posto di Ronaldo infortunato, fresca diga di centrocampo, ma non sono l’allenatore della Juventus…)

MORATA 7 Dice: come? SETTE ad una punta che non ha segnato? Dico: all’ora di pranzo Morata è stato quasi mezza squadra. Non ha segnato? Chissenefrega….Ha impegnato da solo tutta la difesa avversaria, ha creato spazi, si è attaccato due uomini alle spalle più di una volta. Come sa dare profondità lui alla squadra non lo sa dare nessuno. Esce per crampi ed è una sentenza al contrario (BERNARDESCHI S.V. Gioca forse un pallone, non giudicabile).

CRISTIANO RONALDO 7 Timbra la “cartolina” sul traversone di Cuadrado e la Juve si trova presto in vantaggio. Continua a bombardare la porta difesa da Reina con tiri da lontano, tra questi un missile terra – aria che si stampa in pieno sul palo sinistro, quasi all’incrocio. Sarebbe stato il raddoppio ad un soffio dall’intervallo. Si infortuna prima alla spalla destra e poi alla caviglia e deve uscire lasciando dietro di sé un vuoto incolmabile (affermazione degna di un manifesto di onoranze funebri) (DYBALA 5 Non vado oltre, perché sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. Mi viene chiesto come gestirlo da parte della Juventus. Se non si dovesse rimanere senza cambi in attacco, la risposta semplice sarebbe solo una: vendere ed incassare. Non ha mai avuto propensione all’ingresso a gara iniziata, ma mancare uno stop elementare per campioni come lui e regalare l’ultima fatidica azione alla Lazio è roba che sanguina

PIRLO 5,5 Passi che oggi come oggi sostituire Chiesa non sia come bere un bicchiere d’acqua e passi pure che l’assetto tattico è di fresco amalgama e che vada ripetuto, ma forse Kulusevski a sinistra non avrebbe fatto peggio di Frabotta. Grave, grave, grave non accorgersi delle ammonizioni e, dopo l’esperienza toccata a Rabiot ancora qui a Roma anche se coi giallorossi, non provvedere a cambiare Bentancur, magari con Arthur. D’accordo che CR7 ha una caviglia dolorante e vada cambiato, ma magari con McKennie, tenendo dentro Kulu a denti stretti. Si sarebbe potuto contare su un Dybala in gestione palla al posto di Morata coi crampi. Certo, non sono allenatore, ma so contare i punti e se non dico che oggi la Juve ha perso lo scudetto, poco ci manca. I cambi sono il fondamento delle partite vinte e con Allegri questa la si portava a casa. Anche con i nasi storti per il pessimo spettacolo, li mortacci loro

Marco Edoardo Sanfelici