L’Inter è una squadra che potrebbe spiccare il volo e prendersi la testa del campionato. Il problema è che la squadra di Conte sta sparando a salve. Analizziamo questi problemi e le attenuanti.
Iniziando da queste ultime, c’è da dire che i casi covid hanno oggettivamente influito. Conte non ha mai avuto a disposizione la difesa titolare al completo mentre, tolto il match contro la Fiorentina, a centrocampo è sempre mancato qualcuno. Inoltre, il fatto che l’Inter abbia concluso la stagione 2019/2020 nella seconda metà di agosto ha sicuramente inficiato la preparazione.
Detto questo, il gioco offensivo dei nerazzurri è in gran parte Lukaku dipendente. Il belga è dominante e riesce ad avere la meglio a livello fisico su quasi tutti i difensori. L’ex Manchester United è poi il partner ideale per Lautaro nonché uomo sponda per gli inserimenti dei centrocampisti. Conte ha fatto all-in su di lui per l’attacco. Quando Lukaku c’è ed è al top, la fase offensiva dell’inter va nel migliore dei modi. Quando il belga è poco servito, non è al 100% o non gioca, il reparto avanzato nerazzurro perde quasi tutto.
Conte e Lukaku sembrano viaggiare su due rette parallele e parlare due lingue diverse. Il danese viene accusato di essere lento e correre poco in questa sua avventura nerazzurra. Al Tottenham e in nazionale era tutt’altro calciatore. Finora non è mai scattata la scintilla con l’allenatore. I continui problemi fisici di Sensi, l’incostante di Vidal e la fase calante di Nainggolan sono altri problemi che si stanno unendo a quello del danese.
L’Inter ha pareggiato 2-2 contro il Parma nonostante abbia tenuto il possesso palla per il 70%. I due gol sono arrivati perché i ducali hanno arretrato eccessivamente il baricentro e hanno commesso errori individuali. A questa sterilità offensiva si unisce una fase difensiva traballante. Nonostante la presenza di De Vrij, l’Inter ha preso due gol da Gervinho con due banali imbeccate al centro. L’ivoriano si è infilato tra i centrali, avendo vita facile.
Lo scorso anno l’Inter era calata nel girone di ritorno, ma aveva comunque mostrato un trend positivo da fine luglio alla semifinale di Europa League. La differenza è dovuta al fatto che quell’Inter aveva trovato equilibri di formazione, mentre quella attuale è ancora sgangherata, causa indisponibilità e impossibilità di svolgere una preparazione adeguata.
La buona notizia per Conte è data dal fatto che Lukaku tornerà presto e che quest’anno non c’è una Juve dominante in Serie A. Occorre però trovare un’alchimia di squadra e, soprattutto, un piano B per arginare il problema della prevedibilità. Oltre, naturalmente, ad aggiustare una fase difensiva attualmente molto traballante.
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione