Andrea Pirlo ha presentato una tesi che ha molto di Antonio Gagliardi, mago delle statistiche ed ex match analyst della nazionale. Pirlo ha citato il suo assistente varie volte. Colpisce l’affermazione “Il ruolo nel calcio moderno non è più una posizione, ma una funzione”.
Il tecnico bresciano ha racchiuso concetti come gli “half-spaces” e il “terzo uomo”. Per quanto riguarda quest’ultimo, ha citato Xavi. Riportiamo le parole di Xavi sulla definizione di “terzo uomo”:
“Il terzo uomo è impossibile da difendere, impossibile… spiego quello che intendo: immaginate che Piqué mi vuole giocare la palla, però io sono marcato, ho un marcatore fisso che non mi lascia in pace… Bene, quindi è chiaro che Piqué non può passarmela, è evidente; a questo punto io me ne vado e mi porto il mio marcatore con me; Messi si abbassa e passa ad essere il secondo uomo. Piqué è il primo, Messi il secondo e io il terzo. Io devo stare molto attento, eh.
A questo punto Piqué gioca con il secondo uomo che è Messi, che la rigioca “a muro” a Gerard; in questo momento arrivo io, lascio il mio marcatore che si è distratto, e Piqué mi passa la palla totalmente smarcato. Se il mio avversario diretto sta guardando la palla, non può vedere il mio movimento di smarcamento; a questo punto appaio io che sono il terzo uomo. Così abbiamo creato la superiorità”.
Arriviamo al primo punto. Come funzionerebbe il terzo uomo nella Juve di Pirlo, basandosi su questa rosa? Innanzitutto, nello sviluppo della manovra, con squadra molto corta e difesa alta, il “primo uomo” sarebbe spesso Bonucci. Qualche metro più avanti potrebbe essere Arthur. Sempre nella fase embrionale della manovra, il primo uomo può essere Bonucci, il secondo Dybala e il terzo Arthur a smarcarsi.
Pertanto, con la formazione al completo, la Juve potrebbe portare avanti questo tipo di gioco. Serve tuttavia gente che sappia impostare e dare del tu al pallone. Bisogna oliare un meccanismo la cui realizzazione è estremamente complessa e serve affiatamento. Kulusevski o Bentancur possono teoricamente partecipare a questo tipo di giocate, così come CR7 in una fase più avanzata della manovra. La giocata del “terzo uomo” diventa molto più difficile con giocatori meno tecnici. Basti pensare a un centrocampista non molto dotato tecnicamente o a far partire l’azione da Chiellini.
Nella sua tesi Pirlo ha parlato di ampiezza dei terzini e coperture preventive dei centrocampisti. I due mediani possono coprire attacchi centrali, ma riuscire a sgominare un attacco laterale con esterni veloci diventa più difficile. A questo punto è fondamentale il rientro di più effettivi. Se la condizione fisica non assiste la squadra, c’è il rischio di prendere contrattacchi molto pericolosi. A certi livelli in Europa molte squadre hanno esterni formidabili.
Si legge a pagina 19 della tesi: “Partendo da questo importante concetto, vorrei organizzare una fase difensiva che non abbia dunque solamente lo scopo di proteggere la nostra porta ma che sia anche un mezzo per recuperare palla in zone di campo pericolose per gli avversari”.
Pirlo palla poi di una riaggressione con una copertura della palla, inducendo all’errore il portatore avversario. Secondo gli studi realizzati con il suo staff, Pirlo ha constatato che un top club realizza con successo il 70% delle riaggressioni. In questa skill può essere particolarmente bravo Arthur, calciatore posizionale e dotato di grande intelligenza tattica. Un elemento più spavaldo e irruento rischia di andare a vuoto. Il Rabiot dei tempi d’oro, e anche quello decente dell’ultima parte della stagione, può essere molto utile. Il Rabiot del pre-lockdown non ha mostrato lucidità per questa importante mansione. Kulusevski può essere in grado di svolgere bene questa consegna, ma parliamo pur sempre di un classe 2000.
Pirlo continua: “Pressiamo alto la costruzione da dietro avversaria, studiando e preparando la contrapposizione, scalando in avanti e isolando uno o due giocatori avversari sul lato debole. La linea difensiva gioca alta ed aggressiva ed il portiere è fondamentale nel garantire copertura ai centrali e coprire la profondità“.
Tutto giusto e ineccepibile, naturalmente, ma questo tipo di calcio deve essere necessariamente assistito da una certa condizione fisica. E qui torniamo al punto di prima. Pirlo poi parla del pressing a invito, molto vantaggioso per recuperare palla in zona pericolosa. Questo pressing, secondo i dati da lui esposti, riesce nell’85-90% dei casi quando effettuato da una big. Pirlo però chiarisce: “Tuttavia nelle volte in cui il pressing alto viene battuto le possibilità di concedere un’azione pericolosa aumentano considerevolmente“.
E anche qui torniamo all’altro punto. In questo contesto serve grande senso posizionale. Il giocatore in rosa che può garantire questo tipo di fase difensiva è Arthur, un maestro nel leggere l’azione. Bentancur ha garra e polmoni, ma deve diventare meno precipitoso.
Cosa manca pertanto alla Juve?
Il gioco di Pirlo prevede dispendio di energie, almeno nella sua massima espressione. Quando la squadra non sarà al top, il tecnico dovrà rivedere le sue idee di gioco e pressing, optando per una gestione decisamente più conservativa. Sia la giocata del “terzo uomo” sia il pressing offensivo esigono estrema applicazione e grande abnegazione, nonché capacità tecnico-tattiche fuori dall’ordinario.
McKennie può essere molto importante nei recuperi, così come Kulusevski, utilissimo anche negli strappi. Per poter avere la meglio in determinate sfide, sarebbe però importante avere un calciatore top a livello tecnico-tattico. Arthur può essere perfetto per il gioco di Pirlo, ma non basta. Locatelli non è un fenomeno, ma con De Zerbi è cresciuto molto. Tra i profili realistici, può essere utile a questo tipo di gioco.
Servono inoltre ricambi validi sugli esterni, sia in caso di 3-5-2 che di 4-3-3. Quando verrà persa palla e gli avversari attaccheranno sulle fasce, è fondamentale avere gente disposta a sacrificarsi per recuperare palla e, soprattutto, dotata di grande corsa.
Vincenzo Di Maso

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione