Parliamo delle differenti valutazioni di mercato che si stanno sviluppato in giro dell’Europa. Van de Beek, talentuosissimo calciatore olandese di scuola Ajax, è appena passato al Manchester United per una cifra pari a 45 milioni di euro.
La reazione è stata: “Solo?”. L’olandese è un calciatore completo. La prima impressione, rispetto ai prezzi di oggi, è che Van de Beek è stato regalato. Sfogliando i giornali nostrani, notiamo che il Sassuolo chiede 40 mln per Locatelli, la Fiorentina 60 per Chiesa. Anni fa Cairo chiedeva 100 mln per Belotti, che adesso ne vale un terzo.
Spesso sentiamo parlare che i grandi club dovrebbero investire sui giovani italiani. Ciò è giusto, visto che tutte le squadre hanno al loro interno una componente giovanile. C’è chi la alterna a calciatori già affermati, chi meno. La storia insegna che la presenza dei giovani in una squadra è d’obbligo.
Il giovane straniero, se già affermato e lo prendi in una fase in cui sai già che è forte, devi pagarlo. Haaland sarebbe potuto andare alla Juve, ma un anno fa, anticipando il Borussia Dortmund. Lo stesso De Ligt era già affermato ed è stato pagato tanto.
Ci sono tanti italiani comunque buoni, anche se non al livello di quelli citati. Il punto è che questi giovani vengono ipervalutati e il loro prezzo è sproporzionato. Ciò si traduce in una carriera inferiore rispetto a quella che avrebbero potuto avere. Ad esempio, Balotti e Berardi sono stati “imprigionati” a Torino e Sassuolo. Berardi da anni non fa il salto di categoria, non arrivando l’offerta che possa far vacillare il Sassuolo.
Gli anni passano e questi calciatori rimangono là. I talenti italiani vanno giustamente pagati, ma a cifre corrette. La valutazione di 60 mln data a Chiesa, altalenante in queste stagioni, non ha ragione di essere. Al cospetto della valutazione data a Van de Beek, quelle date dai presidenti italiani ai giovani nostrani sono ridicole.
Il prossimo giovane che una squadra italiana porterà in rosa sarà pertanto, molto probabilmente, un calciatore non ancora pompato dai media. L’Inter ha puntato su Barella e Bastoni, pagandoli il giusto (anche se non poco). Il punto è che le squadre, a parità di valore, puntano sul calciatore straniero, spesso dall’estero, evitando di strapagare un giovane italiano. La stessa Atalanta, miracolosa nelle ultime stagioni, vanta quasi tutti calciatori stranieri. Sono oramai lontanissimi i tempi in cui una “sorpresa” aveva uno zoccolo duro principalmente italico…

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione