Tormentone Milik, caso da risolvere
Arkadiusz Milik sembra vicinissimo a lasciare il Napoli da almeno un paio di mesi. Con il passare dei giorni, quello del polacco s’è trasformato in un vero e proprio tormentone.
Appare evidente, ormai, quanto si tratti di un “caso” difficilmente risolvibile. Un “nodo gordiano” assai complicato da sbrogliare che, de facto, paralizza il mercato dei partenopei.
Pur volendo sostanzialmente entrambe le parti in causa la medesima cosa, lo stallo che si è generato condiziona il futuro, tanto al centravanti, quanto agli azzurri.
Parola d’ordine, monetizzare
È innegabile, che allo stato attuale, Milik sia di troppo, nella rosa del Napoli. Decisamente un esubero, scivolato nelle gerarchie alle spalle di Mertens, Osimhen e Petagna.
Nell’analizzare la situazione, bisogna partire da un presupposto fondamentale. Ovvero, la necessità di rispettare determinati parametri, equilibrando entrate ed uscite. Specialmente in tempi di pandemia, nei quali il calciomercato è fortemente condizionato dalla crisi economica mondiale.
Una circostanza avulsa dalla dimensione prettamente calcistica. Bensì, maggiormente legata a considerazioni di carattere finanziario.
Così, i protagonisti di questa paradossale vicenda restano strettamente legati tra loro.
Il Napoli, desideroso di monetizzare, ed il centravanti polacco, titubante ad accettare una soluzione alternativa alla scadenza naturale del contratto (giugno 2021). E accettare la corte dei potenziali acquirenti.
Per onestà intellettuale, nemmeno tanto serrata o insistente.
I suoi “avvoltoi” aspettano, ADL non molla
Del resto, gli “avvoltoi” (cit. ADL), come li ha esplicitamente etichettati Aurelio De Laurentiis, conoscendo quanto si sia incancrenito il rapporto con la proprietà, provano a sfruttare a loro vantaggio lo stallo che s’è venuto a creare.
In quest’ottica, va interpretata la velata minaccia presidenziale di far trascorrere ad Arkadiusz Milik il prossimo anno bellamente accomodato in tribuna.
Un invito neanche tanto implicito a chi fosse interessato al polacco a darsi una mossa. Decidersi se davvero vuole aprire una trattativa con il Napoli, piuttosto che spostare l’interesse verso un altro attaccante.
Nonostante il mercato abbia dinamiche tortuose, talvolta imperscrutabili, è chiaro che fino a quando nessuno farà il primo passo, il possibile scambio imbastito con la Roma resta in stand by. Vincolando, a cascata, pure altre trattative, in una sorta di mosaico bizantino, intrigato e dai tratti arabescati.
Che intreccio, con Dzeko e Suarez
Finora, le tessere del domino hanno trovano difficoltà ad incastrarsi perfettamente tra loro. Eppure, pare che la Juventus abbia già trovato l’accordo con Edin Dzeko e Luis Suarez. Al contempo, Milik – sedotto e abbandonato dalla Vecchia Signora -, apre all’ipotesi di trasferirsi all’ombra del Cupolone.
Con la Roma, infatti, il Napoli, discute sulla base economica intorno ai 15 milioni, cui aggiungere Cengiz Ünder e Alessio Riccardi.
Superfluo aggiungere che, la direzione sportiva partenopea, qualora dovesse veramente concretizzare lo scambio con i giallorossi, smetterebbe di inseguire Jérémie Boga, del Sassuolo.
Pretese da Top, rendimento da “normal”
In definitiva, nelle segrete stanze di Castel Volturno, quelle dove si prendono le decisioni che contano, vogliono assolutamente sbrogliare il nodo Milik.
Il Napoli è fortemente motivato a cedere il suo centravanti, senza perdere alcunché. Anzi, incassando un bel gruzzoletto.
Dal canto suo, il polacco, in continua oscillazione tra l’attaccante in grado di compiere il definitivo salto di qualità, trasformandosi nel Top Player che immagina di diventare e quello che in realtà ha dimostrato di essere, in questi anni in azzurro, intende cambiare aria. E guadagnare tanto. Tantissimo.
Forse troppo, rispetto al suo effettivo livello. Le richieste economiche sono suffragate dalle statistiche. Che ne confortano, almeno numericamente, le pretese d’ingaggio. In quanto, per quanto riguarda la produttività offensiva, nel computo tra minuti giocati e gol realizzati (0,6 gol ogni 90’ in campionato), Milik si sente in diritto di accampare pretese da bomber di razza.
Qualcuno dovrebbe ricordare al polacco che, talvolta, i numeri vanno interpretati. Non solo snocciolati asetticamente…
Francesco Infranca

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione