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David Silva ha firmato per il Villareal dopo aver negoziato con la Lazio. In una nota diffusa sul sito ufficiale della squadra capitolina, il DS Igli Tare ha scritto: “Apprendo del trasferimento di David Silva alla Real Sociedad. Ho grande rispetto per il giocatore, ma non per l’uomo“.

Fernando Jimenez, padre del calciatore nippo-spagnolo ha replicato duramente: “Quando alla Lazio hanno detto della trattativa con la Real Sociedad non hanno reagito male, alla fine non c’era niente di sicuro. C’erano contatti con la Lazio, ma anche con i baschi e altre squadre, poi mio figlio ha preso la decisione di andare lì. Non c’era niente di chiuso, a David ha sorpreso la reazione del club. Ognuno può decidere quel che vuole, la Lazio ha parlato con il suo agente, non con David. Perciò non capisco perché lo tirino in ballo come uomo, non aveva un discorso chiuso con la Lazio, c’erano anche altre squadre che avevano parlato con lui“.

Come succede spesso, le società parlano con l’agente che parla a nome del calciatore. La situazione è simile a quella tra il Napoli e James dello scorso anno. In base alle informazioni in nostro possesso, il colombiano non fu mai vicino alla squadra a quel tempo allenata da Ancelotti.

Pertanto, una cosa è parlare con il calciatore, ben diverso è parlare con il giocatore. Fatto sta che c’è stato un atteggiamento scorretto ai danni della Lazio, probabilmente da parte dell’agente di Silva, che aveva rassicurato Tare. Tra l’altro, la Real Sociedad ha trovato l’accordo con Silva per un ingaggio inferiore a quello che avrebbe percepito in biancoceleste. Ha prevalso la volontà di tornare in Spagna.

L’errore di Tare e di Lotito è stato quello di aver lasciato trapelare troppo ottimismo e aver riposto troppe aspettative. Il tifo biancoceleste era praticamente certo di poter contare su uno dei migliori calciatori degli ultimi anni. Quando un calciatore di questo livello è cartellino libero, non si può mai dare nulla per certo fino alle firme. Con ogni probabilità, in conclusione, la figura peggiore è stata quella del procuratore. E di questi figuri, scusate il gioco di parole, è sempre bene non fidarsi.