Il Torino ha chiuso in sedicesima posizione, a cinque punti di vantaggio sul Lecce retrocesso. La stagione è iniziata male ed è finita peggio.
Il Wolverhampton è una squadra superiore e ci sta uscire contro gli inglesi dai preliminari. Proprio il preliminare ha sballottato tutta la preparazione e mandato in crisi Mazzarri. La squadra era in dodicesima posizione a +11 sulla zona salvezza.
Tanti calciatori non hanno ripetuto la stagione precedente, decisamente positiva. Andrea Belotti si è ritrovato nel marasma generale, anche se ha chiuso con 16 gol totali. Simone Zaza e Simone Verdi hanno deluso, mentre la difesa non ha ripetuto la stagione precedente.
Sul mercato ci sono stati degli errori da parte di Cairo, ma in fondo non ha ceduto nessuno, acquistato i succitati Zaza e Verdi. Gli si può muovere la critica di non aver puntellato la squadra, ma il problema è dovuto dal rendimento dei calciatori. Qualcuno ha overperformato lo scorso anno e ha deluso quest’anno. I nuovi sono stati mezzi flop.
La squadra ha poi perso quell’animo battagliero che ne aveva contraddistinto la stagione precedente. La classifica finale recita -23. Il tutto senza cessioni importanti. Mazzarri ha commesso errori di preparazione e ha perso la bussola.
Grosso l’errore di aver puntato su Moreno Longo, inesperto e senza curriculum e grande gavetta. L’errore non è stato tanto esonerare Mazzarri, ma affidare la panchina a Longo. Un vero e proprio salto nel vuoto.
Nessuno si sarebbe aspettato questo crollo del Torino, proprio vista la rosa. La preparazione ha influito e ha tagliato le gambe, ma ciò non giustifica minimamente questa classifica. Il forfait di Baselli – operato al crociato prima della ripresa – e i vari infortuni di Verdi, Ansaldi, De Silvestri, Zaza e Izzo non sono neanche esse giustificazioni tali da poter spiegare tutto ciò.
Il Torino non ha una rosa da lotta salvezza, le scelte sono state folli e adesso Cairo deve dare una sterzata. Giampaolo ha fatto malissimo al Milan e non è un tecnico che dà garanzie, ma con i calciatori giusti e nella sua comfort zone può fare bene. Affidarsi a lui è una scommessa. Tanto può far giocare benissimo le proprie squadre, tanto rendersi protagonista di clamorosi harakiri.
L’ultimo errore su cui non perseverare è quello di non vendere i calciatori al momento giusto, chiedendo la luna. Una volta effettuate le cessioni, poi i soldi vanno reinvestiti e con senno.

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione