barella
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Gli sforzi di Nicolò Barella hanno ricevuto una gratificazione abbastanza presto. A soli 22 anni, il centrocampista cagliaritano è approdato all’Inter. Barella è molto apprezzato da Conte ed è considerato uno dei pilastri del centrocampo nerazzurro.

Il classe ’97 è passato dall’essere il talento più luminoso di una squadra da centro classifica allo svolgere un ruolo importante in una squadra che ambisce a diventare un top club. L’Inter ci ha investito 37 milioni più bonus. Da sole a cui ruotavano gli altri pianeti, il giovane cagliaritano è passato ad essere un pianeta importante nel sistema solare. Pertanto, non è un semplice comprimario, ma il calciatore è incaricato di garantire gli strappi per le transizioni veloci e di rincorrere l’avversario.

Nel Cagliari ha dato saggio dei suoi tanti pregi e di qualche difetto. Quando è stato schierato trequartista, Barella si è dimostrato spesso arraffone e confusionario, pur facendo vedere ottime doti di conclusione e superamento dell’avversario grazie a un’ottima rapidità. In più, è risultato tra i centrocampisti più imprecisi in termini di passaggi e tocchi, soprattutto quando schierato più avanzato.

Quest’anno all’Inter, il ragazzo ha giocato spesso in una posizione arretrata, giocando vicino a Brozovic. Come noto, ha saltato le quattro partite precedenti a quella contro la Roma, causa infortunio. Giocare vicino a un regista ne esalta le qualità, non essendo costretto a dover impostare né chiamato a un ruolo da tuttofare.

Barella ha pregi e difetti ben delineati. Non è un tuttocampista completo, anche se è in grado di fare bene più cose. In nazionale Mancini lo fa giocare praticamente mediano, fermo restando gli inserimenti in zona gol. Dotato di un buon tiro da fuori e di una preparazione più che accettabile, Barella è un mediano moderno. Assieme a un impostatore dà il meglio di sé, mentre se è chiamato a gestire i ritmi di gioco ha difficoltà, essendo un calciatore precipitoso. L’83% di precisione passaggi non è un grande dato e i 12 palloni di media persi a partita sono tanti.

Eppure Barella di palloni ne recupera tantissimi e ha una media di vittoria dei contrasti pari al 50%. Dato positivo per un centrocampista relativamente basso. In più, il giovane cagliaritano non molla mai, insegue l’avversario ed è difficile da superare. I 9 cartellini gialli indicano invece una certa precipitazione negli interventi. Contro la Roma ha tra l’altro rischiato il rosso, fermo restando che non aveva alcuna intenzione di far male all’avversario.

In conclusione, per diventare un top Barella deve continuare a giocare in posizione arretrata a con un regista vicino. Le qualità atletiche, la determinazione e la bravura nei contrasti sono pregi importantissimi. Quando riuscirà a controllare l’irruenza, già avrà fatto un upgrade importante. Assieme a calciatori tecnici può anche migliorare nei passaggi e nelle scelte, diventando meno precipitoso e più razionale. Con la maturazione, potrà riuscire a correre di mano e spendere meno energie, diventando più efficace.