17 Maggio 2025

Sarri-Allegri: perché il gioco è cambiato poco

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Prendiamo spunto dalle dichiarazioni di Moggi secondo cui con Sarri la Juve non è migliorata rispetto ad Allegri per analizzare i motivi tattici di questa stasi

Luciano Moggi ha affermato che Sarri non ha portato quella ventata di novità tanto attesa in termini di gioco rispetto ad Allegri. La Juventus vince come al solito, ma come con Allegri non esprime un gioco spumeggiante né è una squadra corta o che mostra trame di gioco ben oliate.

Tatticamente la Juve è cambiata ma rimangono vizi e virtù. Sarri era stato chiaro e aveva affermato che non avrebbe espresso lo stesso gioco visto al Napoli, ma avrebbe sfruttato le caratteristiche diverse dei calciatori della Juve. D’altronde è difficile snaturare una squadra e cambiare mentalità a giocatori che Allegri ha avuto per anni.

In più il mercato non è stato adatto a una tipica squadra sarriana. In difesa e attacco la Juve è un top club mentre il centrocampo lascia a desiderare. Resta quindi la solita criticità. La Juve ha dei calciatori che non tornano. CR7 è la stella e rimane in attacco. D’altra parte ha 35 anni e non riuscirebbe a rimanere lucido se non limitasse scatti e rientri. Ramsey sta giocando poco perché non è un giocatore a tutto campo. Douglas Costa prova a tornare, ma non ha il fisico né il tempismo per aiutare. Paulo Dybala è spesso troppo esuberante nei tackle. Federico Bernardeschi è invece diventato un calciatore di sacrificio, ragion per cui Sarri lo sta inserendo come titolare.

Difficile sradicare questo modo di essere di una squadra che ha alcune prime donne. Anche a centrocampo ci sono pochi giocatori disposti a giocare a pochi tocchi e a inseguire poi l’avversario. Il gioco di Sarri prevede entrambe le caratteristiche. In tal senso potrà essere molto utile Dejan Kulusevski, centrocampista esterno moderno, capace anche di giocare come vertice alto, dotato di umidità, applicazione, fame, velocità, tecnica e potenza.

Lo stesso Allegri non è un tipo di tecnico che ama giocare male, ma si è adattato alla tipologia di calciatori. La sua Juve accelerava negli ultimi metri, in maniera molto concreta. Sarri è un tecnico più da fraseggio, ma gioco forza si sta adattando alla rosa. Gli va comunque dato il merito di aver rivitalizzato Dybala. Il problema risiede sempre nel settore nevralgico. Pjanic non è il classico regista/volante né è un calciatore che gioca sempre a pochi tocchi. Matuidi è un lottatore, mentre Rabiot è dotato di potenza ed esplosività, ma è troppo compassato e gioca anche lui a troppi tocchi. Bentancur è tatticamente molti valido, è un ottimo progetto di gran calciatore, ma deve limitare certi errori sanguinosi in fase di uscita.

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