A seguito della sentenza del TAS, che dall’Inghilterra avevano anticipato, per effetto della quale è stata annullata la squalifica del Manchester City dalle competizioni europee, il Manchester City sarà oramai riformulato.

In Italia si parla di “grossa sorpresa”, ma venerdì scorso avevamo già riportato le notizie provenienti dalla sponda City. La decisione era nell’aria. Si tratta chiaramente di una buffonata. Il City non è stato considerato non colpevole ma, grazie al suo pool di avvocati e all’influenza della sua proprietà, è riuscito ad avere una sentenza favorevole. Tra l’altro gli è stata comunque irrogata una multa, abbassata da 30 a 10 milioni di euro.

Inter e Milan avranno violato il FPF, ma hanno dovuto pagare caro e amaro. Il Milan è stato escluso dalle coppe europee, l’Inter si è ritrovata ad affrontare restrizioni di rosa e di budget. Le sanzioni a Milan e Inter saranno state anche giuste ai sensi del FPF, ma la norma non è stata applicata per gli sceicchi del City.

Il FPF ha portato solo a trucchi contabili e alla cristallizzazione dello status quo, con due pesi due misure, come ampiamente prevedibile. L’Inter ha dovuto mendicare prestiti per anni, proprio perché ha rispettato il settlement agreement. Per carità, i capi di imputazione erano diversi. Tuttavia le sponsorizzazioni gonfiate rappresentano un’infrazione grave. Se il City fosse stato innocente, non ci sarebbe stato alcun accordo transattivo. Chiamatelo come volete ma, di fatto, di accordo transattivo si tratta.

La UEFA aveva deciso il ban a causa di violazioni del FPF dal 2012 al 2016. La sentenza recita che il club non ha collaborato con gli organi investigativi europei, ma non avrebbe gonfiato queste sponsorizzazioni. Ottima via di uscita a livello ufficiale per poter giustificare questo verdetto. Il punto è che nessuno crede che un’entità innocente possa rifiutarsi di collaborare. Il TAS se ne è uscito affermando che “molte di queste violazioni erano prescritte a seguito del periodo di 5 anni”, mentre “per altre non vi erano prove sufficienti”. Palese salvataggio grazie alla prescrizione e non un’assoluzione nel merito.

A questo punto, da oggi si potranno gonfiare bilanci a cuor leggero. A questo punto, se gli organi direttivi non vorranno perdere ulteriormente la dignità, dovranno cancellare questo abominio di FPF. Si sa che la legge purtroppo non è uguale per tutti. Questo è un pericolosissimo precedente e va interpretato con “da oggi liberi tutti”. Andrea Agnelli, Suning, Elliott, ma anche ADL, Lotito, Percassi e la proprietà della Roma (da vedere) agiscano liberamente…

 

Vincenzo Di Maso