La Juve di Sarri è saldamente in testa alla classifica con 75 punti in 30 partite. La media attuale dà esattamente una proiezione di 95 punti finali, con media di 2,5 punti a partita. Il dato è tra i migliori degli ultimi anni per quanto riguarda la Juve.
Detto questo, considerate le ottime medie di Lazio e Inter, la Juve non ha fatto ancora il vuoto, anche se dalla ripresa del campionato ha guadagnato punti. Il dato attuale è eccellente, a dispetto delle critiche di qualcuno che dipinge Sarri come un Maifredi qualsiasi.
Sarri è il tipo di allenatore la cui preparazione è volta a fare bene nel rush finale. A causa di qualche infortunio di troppo, il suo Napoli aveva chiuso il 2016/2017 con 38 punti nel girone d’andata, mentre in quello di ritorno ne ottenne 48. Il Chelsea sembrava in grossa crisi a febbraio, mentre dalla primavera entrò in forma, vinse l’Europa League e chiuse al terzo posto in Premier League.
Il COVID-19 ha scombussolato tutto, ma c’è da dire che, dopo il periodo di scarsa forma, contro l’Inter si era vista un’ottima Juve. La squadra ha patito i carichi pesanti, non andando oltre due 0-0 in Coppa Italia, ma adesso è a regime.
L’obiettivo di Sarri è superare il record di 91 punti del 2017/2018. Qualora eguagliasse quel record – e gli basterebbe una media di 2 punti a partita per queste ultime 8 giornate – al 99% la Juve vincerebbe lo scudetto.
Da un lato il record di punti deve essere uno stimolo per tagliare il traguardo scudetto quanto prima. L’ostacolo principale è dato dai due prossimi match, quelli contro Milan e Atalanta, dal coefficiente di difficoltà decisamente superiore rispetto a quello delle ultime partite. Ottenere almeno 4 punti lancerebbe la Juve e, a quel punto, Sarri potrà fare ragionamenti diversi. In caso contrario, bisognerà stare sul pezzo fino alle ultime giornate.
La priorità che Sarri dovrebbe dare è assolutamente quella della Champions. Adesso la Juve deve pensare a vincere più partite possibili, mettere in cantiere lo scudetto e poi, nel caso, operare un ampio turnover in vista del Lione.
Il Lione giocherà una sola partita ufficiale (in cinque mesi) prima della sfida dell’Allianz Stadium. Sarà la finale di Coppa di Lega francese contro il PSG. Il match avrà luogo il 31 luglio. La sfida contro la Juve si giocherà invece una settimana dopo. La Juve dovrà quindi arrivare a quel match riposata e, a tal effetto, sarà necessario non far affaticare troppo i calciatori chiave nelle ultime partite.
Come ai tempi del Napoli, Sarri sta facendo giocare gli stessi 14-15 calciatori. Stavolta non è dovuto a carenze di rosa, ma alle varie assenze. Spesso, tolto il secondo portiere, dopo il quindicesimo calciatore erano disponibili in panchina solo giovani dell’under 23. Questi ultimi potranno tornare utili nelle ultime partite ma, per poter stare tranquilla, ovvero chiudere il campionato presto e pensare alla Champions, la Juve dovrà conservare un buon vantaggio sulle rivali dopo le prossime due.
Intendiamoci, lo scudetto della Juve non è, non è mai stato e non sarà in discussione. La squadra di Sarri deve però stare sempre sul pezzo e, in vista della Champions, sarà obbligata a ruotare proprio per arrivare in condizioni ottimali alla partita contro il Lione.

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione