Il Napoli esce sconfitto ma non battuto dalla sfida contro l’Atalanta.
Arriva la sconfitta che pone fine alla rincorsa Champions del Napoli. Intendiamoci, anche una vittoria azzurra questa sera, probabilmente non avrebbe cambiato le cose, ma almeno avrebbe dato una flebile speranza all’ambiente intero.
Da questa sera parte ufficialmente un campionato diverso, nove gare per preparare al meglio non solo la sfida contro il Barcellona, ma anche la prossima stagione. Nove gare per capire se Ghoulam può essere considerato un rinforzo per la prossima stagione, per capire cosa possa dare Lozano a questa squadra e verificare la tenuta della coppia Koulibaly-Manolas.
Cosa non è andato
Facile, troppo facile dire che non sono andati dieci minuti, quelli iniziali del secondo tempo, dove l’Atalanta ha mostrato gambe, muscoli e cattiveria sotto porta. Il primo tempo azzurro, in realtà, aveva fatto ben sperare, ma la ripresa, o meglio i primi dieci minuti della ripresa sono stati da Knockout.
Un colpo alla testa, quello di Pasalic, uno al fianco, quello di Gosens ed il Napoli è andato al tappeto. Il primo colpo arriva per un grossolano errore in uscita degli azzurri, quando cerchi di impostare dal basso ti assumi dei rischi ed ogni tanto ci sta che lo paghi. Il secondo, pochi minuti dopo, grazie ad una classica giocata dei bergamaschi che portano a pochi passi dal portiere il loro esterno.
È mancata, poi la lucidità e la rabbia di riportare la gara in carreggiata, le occasioni, tante, ci sono state, ma è come se la squadra mentalmente avesse mollato sulla seconda rete. Questo è un gruppo che pecca di mentalità e soffre da sempre determinate situazioni, sarà compito di Gattuso cercare di smussare questi particolari.
Cosa è andato
Sostanzialmente la squadra di Gattuso, ha concesso poco ai padroni di casa, quattro tiri nello specchio concessi all’Atalanta di questi tempi è davvero poco. A parte quei dieci minuti di sbandamento la squadra ha retto bene, ha cercato di creare gioco ed in alcune fasi ci è anche riuscita. Bene i cambi. Lozano, mostra segni di grande miglioramento, quasi come se adesso, il ragazzo, si sentisse parte della famiglia Napoli. Sembra un giocatore assai diverso rispetto a quello arrivato circa un anno fa, che abbia completato il suo processo definitivo di inserimento? Bene anche Lobotka che ha dato più vivacità alla manovra, giocatore diverso, per caratteristiche da Demme.
Ora, però bisogna ripartire, abbassare la guardia, farsi prendere dallo sconforto proprio adesso sarebbe da stupidi. Il quarto posto è ormai una chimera, l’unica possibilità di partecipare alla prossima Champions è quella di vincere questa edizione, cosa tutt’altro che facile, ma bisogna arrivare alla gara contro il Barça con la testa e soprattutto con le gambe giuste.
Walter Vitale
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione