L’Inter di Conte è tornata a calcare i campi di serie A, giocando una partita double face. A un eccellente primo tempo ha fatto da contraltare una ripresa assolutamente rivedibile, dove la stanchezza si è fatta sentire.
Dopo la prima frazione di gioco, ci si aspettava una vittoria facile e comoda, magari con un altro paio di gol. Al contrario, è venuta fuori la Sampdoria, che ha fatto poi di tutto per segnare il gol del 2-2. La partita di ieri ha alcuni punti in comune con il match di andata, con la differenza che l’Inter riuscì a chiuderla prima, senza che il risultato rimanesse in bilico fino al fischio finale.
L’Inter di Conte ha giocato un primo tempo sul velluto, sulla falsariga di quanto fatto vedere al San Paolo nella prima frazione di gioco. Trame bellissime, gol con azioni derivanti non da semplici giocate dei singoli ma frutto di giocate corali notevoli. L’Inter sembrava una squadra dominante, assolutamente in grado di poter chiudere la pratica ed essere davvero candidata a raggiungere le prime due. Non che questo sia impossibile. Sei punti non sono impossibili da recuperare in questo contesto particolare, dove condizione fisica e infortuni la faranno da padrone. Il punto è che l’Inter dovrà sbagliare ben poco e mantenere intensità e concentrazione per 90 minuti.
Ciò che spesso mancato quest’anno è stata la capacità di gestione per 90 minuti. L’Inter sembrava dominare tante partite, per poi calare e rimettere in gioco l’avversario, perdendo punti preziosi. Ieri la rimonta non è successa, ma bisognerà fare la massima attenzione.
Da segnalare un’altra prestazione notevole di Christian Eriksen. Il danese può essere il grande faro del centrocampo e sa combinare al meglio con le punte. L’azione del gol di Lukaku è di rara bellezza. Molti trequartisti avrebbero tirato, lui ha invece trovato il pertugio perfetto per il compagno accorrente, mettendolo davanti alla porta. In Italia impera la pessima abitudine di giudicare un calciatore dopo poche settimane. Il danese ha un curriculum oceanico e il numero di gol e assist non è piovuto dal cielo.
Il ritorno di Brozovic sicuramente garantirà maggiori geometrie e migliore gestione del pallone rispetto a Gagliardini, calciatore decisamente più di contenimento. In difesa De Vrij ha commesso degli errori, ma ci sta una giornata storta in mezzo a tante ottime prestazioni. Sarebbe ingeneroso criticare un centrale che per tantissime partite è stato fondamentale per garantire gli equilibri nel pacchetto arretrato.
Chiosa con il discorso della condizione fisica. L’Inter di Conte è brillante adesso, ma il discorso da fare è più complesso. Tuttavia, ciò non vuol dire che avrà poi un calo e finirà scemando. La condizione fisica merita un discorso a parte. Tra l’altro l’Inter non è al top e sicuramente raggiungerà picchi migliori, così pure ci saranno momenti di calo. Giocando ogni tre giorni per un mese e mezzo, certe precisioni sono difficili da fare. Ciò vale per tutte le squadre. La discriminante sarà data dalla capacità di gestione della rosa e dagli infortuni.
In tal senso il mercato di gennaio viene a sostegno di Conte. Eriksen ha fatto dimenticare Sensi, mentre Borja Valero è ancora utile nei minuti finali. Moses è Young hanno aggiunto nuove frecce all’arco del tecnico leccese, mentre il ritorno di Sanchez potrà essere molto utile per fare rifiatare Lautaro e Lukaku. Il cileno è come se fosse un nuovo acquisto.
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione