Dopo tre mesi di stop forzato a causa della pandemia di COVID-19, la Serie A e le altre competizioni nazionali riprenderanno. La data dovrebbe essere quella del 13 giugno.

Il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha dichiarato: «Ripartire con la Coppa Italia sarebbe un bel segnale perché si potrebbe assistere a tre partite importanti in chiaro sulla televisione pubblica. Sarebbe davvero un beneficio per tutti gli italiani». Ci saranno quindi Juve, Milan, Napoli e Inter a fare da cavie, soprattutto a livello fisico.

Le squadre avranno relativamente poco tempo per allenarsi e questo può essere un rischio. Nei nostri editoriali avevano proposto una ripartenza, snellendo le competizioni, in modo tale da poter far fronte meglio a probabili nuovi contagi e per non sovraccaricare i calciatori a livello muscolare.

Siamo totalmente estranei alla stucchevole retorica del “tanto guadagnano troppo”, in quanto, in primo luogo i calciatori sono persone e non carne da macello e, in secondo luogo, infortuni e nuovi casi falserebbero ulteriormente le competizioni. 

A quanto pare, la Coppa Italia dovrebbe partire la prima settimana, mentre le vincenti delle semifinali si affronterebbero il mercoledì successivo (17 giugno). Poi recuperi la domenica e, successivamente, la ripresa del campionato con tutte le squadre (23 e 24 giugno). Come abbiamo spiegato, l’Inter giocherà 14 o 15 partite in due mesi, il tutto dopo tre mesi di stop forzato.

Come saranno le gare di Serie A con il nuovo protocollo? La quarantena per l’intero gruppo permane in caso di nuovi contagi, mentre le modifiche sono previste se la situazione legata al COVID-19 continuerà a migliorare.

Alle società converrebbe nascondere nuovi casi pur di giocare? Pleonastico affermare che a livello deontologico sarebbe assolutamente scorretto (per usare un eufemismo), ma è uno scenario plausibile. Converrebbe soprattutto alle squadre che non hanno tanti casi, le quali potrebbero nascondere i contagiati, spacciandoli per infortuni.

Se invece l’insorgere di nuovi casi rendesse impossibile completare il campionato, ci sarebbe il rischio dei play-off. In secondo luogo, stando alle parole di Spadafora, si procederebbe alla cristallizzazione della classifica all’ultima giornata giocata. Questo darebbe vita a una spirale di ricorsi e battaglie legali.

La Serie A e il calcio italiano riprenderà, almeno in teoria, ma è tutto da vedere se e in che modalità sarà portata a termine.