La Roma vanta una storia scritta da tanti campioni, anche se con molti meno trofei rispetto a quelli che avrebbe potuto ottenere. Nei tempi moderni, le migliori soddisfazioni sono arrivate sotto la guida di Liedholm e Capello. La Roma si è però spesso fermata sul più bello.
Negli anni ’80, a fine anni ’90 e nei primi anni del primo millennio, la Roma ha fatto divertire e ha ottenuto ottimi risultati, anche se ha vinto molto meno di quanto avrebbe potuto. Tante formazioni della Roma di questi periodi hanno visto in campo grandi campioni. Abbiamo quindi stilato una top 11 all time dei calciatori che hanno militato in giallorosso. Abbiamo optato per una formazione equilibrata e realistica, seppur abbastanza offensiva. La scelta del modulo è ricaduta sul 4-2-3-1 e siamo stati costretti a un paio di esclusioni eccellenti.
PORTIERE
Il 2017/2018 di Alisson è stato da fenomeno e lo ha consacrato tra i migliori portieri al mondo. Tancredi è stato un’istituzione della Roma, ma non è minimamente paragonabile all’asso brasiliano.
TERZINI
Chi ha vissuto Rocca giura che senza quel grave infortunio sarebbe passato agli annali come il miglior terzino italiano di tutti i tempi. I problemi fisici ne hanno rovinato completamente la carriera. Se non ci fosse stato un fuoriclasse come Cafu, Rocca sarebbe stato sicuramente titolare in questa formazione.
Magari non era Roberto Carlos, ma Vincent Candela è stato un terzino completo e totale. La coppia laterale con Cafu era una gioia per gli occhi.
CENTRALI
Abbiamo optato per una coppia centrale che si completasse. A guidare la difesa abbiamo scelto Christian Chivu, nonostante ci siano stati due calciatori che hanno avuto un impatto maggiore nella storia della Roma.
Aldair, nonostante sia stato capitano e bandiera, non è considerabile al livello di Samuel. L’argentino è stato poco tempo in giallorosso, ma ha fatto la differenza, dando un contributo fattivo nello scudetto.
CENTROCAMPO
Avendo optato per un reparto nevralgico a due, abbiamo scelto un centrocampista più difensivo come De Rossi, ma bravo anche con i piedi, e un regista come Falcão, forte anche in fase difensiva. Parliamo anche di quelli che sono stati probabilmente i due centrocampisti più influenti della storia della Roma. L’Ottavo Re di Roma è stato anche inserito nel FIFA 100 da Pelé, a dimostrazione dello spessore del centrocampista brasiliano.
L’esclusione di Toninho Cerezo è stata obiettivamente difficile e dolorosa, ma non c’era nessuna slot disponibile per lui, considerando i competitor. Giuseppe Giannini, vera e propria bandiera giallorossa è anche lui penalizzato dalla competizione nel ruolo. Su Di Bartolomei, altro eccellente centrocampista, abbiamo già dato. Degno di menzione anche il cileno David Pizarro.
TREQUARTISTA
Francesco Totti ha ricoperto più posizioni e i risultati sono stati sempre di altissimo livello. Parliamo come uno dei più forti calciatori degli ultimi 25 anni. Se Pelé avesse compilato il FIFA 100 adesso, non abbiamo dubbi che il Capitano della Roma sarebbe stato inserito. Sarebbe lui il faro offensivo di questa squadra, il sole attorno al quale tutti gli altri pianeti ruoterebbero.
ESTERNI
Bruno Conti è un’altra bandiera della Roma e sarebbe una bestemmia calcistica non inserirlo nella top 11. Parliamo di uno dei grandi protagonisti dello scudetto della Roma e del Mundial 1982 con la nazionale italiana, nonché membro della Hall of Fame del calcio italiano.
Mohammed Salah è un giocatore devastante e lo è diventato ancora di più al Liverpool. Eppure non è un esterno da 4-2-3-1. La scelta ricade quindi su Erick Lamela, che ha avuto un ruolo da comprimario al Tottenham, ma che nelle due stagioni alla Roma ha giocato a livelli da top player. Sembra ingeneroso inserire lui e non alcuni campioni che abbiamo dovuto escludere, ma nel 4-2-3-1 c’è una slot disponibile come esterno offensivo e il Lamela della Roma è stato un esterno con i fiocchi.
CENTRAVANTI
Molti inserirebbero Roberto Pruzzo, calciatore che ha militato tanto tempo in giallorosso e di cui abbiamo recentemente raccontato la carriera. La nostra scelta invece ricade su Batistuta, visto il livello e lo spessore di Batigol. L’argentino è stato protagonista di uno scudetto vinto in un periodo in cui il calcio italiano faceva la voce grossa a livello economico. Il livello di competitività era altissimo e la Roma riuscì ad avere la meglio in un campionato in cui figuravano corazzate come Juve, Inter e Lazio. E la carriera dell’argentino parla per lui…
Giacomo Cappellin

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione