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Esattamente 25 anni fa il Milan di Capello espugnò il Parco dei Principi di Parigi. La squadra di Fernandez era tra le favorite per la vittoria finale e, non a caso, aveva raggiunto le semifinali di Champions League. Il PSG vantava il tri composto da Weah, Rai, Ginola. Il fratello di Socrates e l’altro funambolo, quel Ginola che avrebbe poi incantato in Premier, assistevano una forza della natura come King George Weah.

La squadra francese vantava anche molti calciatori della nazionale e disputò un match all’attacco. Capello chiuse però tutti gli spazi e quel Milan era una squadra tosta, grintosa, esperta e tecnica. Proprio la tecnica dei suoi migliori giocatori fu la chiave per andare a vincere quella partita, una partita abbastanza brutta e tattica.

Il Milan partì dalla propria area per realizzare uno dei contropiede più belli ed efficaci di tutti i tempi. Daniele Massaro, eroe appena un anno prima nella finale contro il Barcellona, non era solo un bomber, ma un attaccante atletico e completo. L’attaccante brianzolo, nonostante i 34 anni, si rese protagonista di una volata che lo portò a saltare degli avversari e servire Savicevic. Il montenegrino temporeggiò, sterzò e servì l’accorrente Boban, che siglò il gol vittoria con un tiro sul primo palo.

Fu apoteosi rossonera al Parco dei Principi, con il Milan che aveva incarnato e dato esecuzione alla mentalità del suo tecnico Fabio Capello, che ebbe la meglio sui forti francesi a livello tecnico-tattico. Il ritorno a Milano fu agevole, con una vittoria per 2-0.

In finale, complice anche l’assenza di Dejan Savicevic, i rossoneri furono sconfitti dall’Ajax dei giovani terribili, con Kluivert (futuro attaccante del Milan) che beffò la difesa e Sebastiano Rossi.