Houssem Aouar sarà l’osservato speciale di Paratici e Nedved nel match di stasera tra Lione e Juve. La Pépite, come è chiamato in Francia, è solo uno dei tantissimi talenti che ha sfornato il calcio francese in questi anni. Uno dei tanti talenti che ha prodotto il Lione, nonché una futura ricchissima plusvalenza per quella vecchia volpe di Aulas. Basti pensare che il presidente ha investito ben 30 milioni per il settore giovanile.

Il Lione non vince il campionato dal 2008 e le possibilità di vincerlo a breve sono parecchio ridotte, visti i petroldollari del PSG, eppure la squadra della regione Alvernia-Rodano-Alpi rimane di tutto rispetto. Nel 2008 giocava con la squadra francese un certo Juninho Pernambucano, dal quale il giovane Aouar ha ereditato la maglia numero 8: «Ho visto cosa ha fatto in TV e allo stadio. È stato meraviglioso. Vorrei che la gente pensasse a me nel modo in cui io penso a Juninho». E di Juninho Pernambucano, in attesa delle punizioni, Aouar ha una qualità che è stata sottolineata dal tecnico Bruno Génésio: «Mi ha stupito la sua capacità di restare freddo e gestire le emozioni. Non si può fare sempre la cosa giusta in campo, ma lui non si nasconde mai. Questo è il marchio di fabbrica dei grandi giocatori».

Houssem Aouar è il miglior centrocampista in Europa per dribbling riusciti (3.70 ogni 90′) ed il quarto per passaggi smarcanti riusciti (0.94). Soltanto De Bruyne é stato fin qui più efficace del francese nel creare superiorità numerica attraverso dribbling e passaggi smarcanti (4.67 vs 4.64). La sua precisione passaggi è pari all’86%. Valore elevatissimo per un calciatore che non è un regista e si ritrova quindi ad effettuare passaggi complicati.

Il ruolo: centrocampista o ala tattica?

«Ho sempre giocato in mezzo, il centrocampista è il mio ruolo preferito. Mi piace giocare anche a sinistra, comunque. Mi permette di sviluppare altre qualità. Mi adatto a tutto, non importa dove gioco». Le parole di Aouar mettono in luce il fatto che siamo al cospetto di un centrocampista moderno, uno dei tanti sfornati ad esempio dal calcio spagnolo. In Francia hanno difatti azzardato un paragone con Iniesta. Ad ogni modo, non volendo andare troppo in alto, il calciatore a cui più si avvicina Aouar è Piotr Zielinski. Questo sia per la posizione sia per il tipo di giocate.

Iniziamo a mostrare un video con un saggio delle sue abilità tecniche:

Aouar sembra essere un calciatore pronto a livello decisionale. Non ha paura a tentare la giocata, giocata che sbaglia solo in posizioni offensive e con il coefficiente di difficoltà molto elevato. Il franco-algerino ha ottime skill sia nella ricezione della palla, mettendosi nella giusta posizione, sia nella distribuzione. Impressionano i tempi della giocata e la coordinazione. Il tutto con la massima velocità e rapidità. Negli uno-due capisce subito la posizione del compagno e ha il timing giusto per andare a ricevere il passaggio di ritorno. Le abilità nello stretto sono impressionanti.

La posizione dove potrebbe meglio svilupparsi è probabilmente quella di trequartista, dove controllo palla, visione di gioco e abilità nello stretto possono essere sfruttate al meglio. E non è assolutamente da dimenticare il fatto che Aouar è praticamente ambidestro.

Génésio gli chiede spesso anche di effettuare un lavoro difensivo, che il ragazzo non disdegna. Si parlava di un suo possibile approdo al City per raccogliere l’eredità di Fernandinho ma nel ruolo di mediano sarebbe sprecato. Molto meglio, piuttosto, come ala tattica, trequartista, o centrocampista nel terzetto.

In che squadra potrebbe finire

Anticipiamo la risposta alla domanda “Potrebbe ancora finire in Serie A?”. Senza dubbio sì. Aouar è nel mirino di Manchester City, Bayern o Barcellona, ma non è ancora in grado di trovare spazio a certi livelli. Uno step intermedio sarebbe fondamentale. Il costo è alto, non meno di 50 milioni di euro, ma rispetto a qualche anno fa le italiane hanno più possibilità. La Juve ha un centrocampo che ha bisogno di vari cambiamenti, mentre l’Inter può contare solo su tre giocatori di livello. Per quanto riguarda il Napoli, sarà fondamentale l’approdo alla prossima Champions League.

Ad ogni modo, se i progressi dovessero essere ancora più veloci del previsto, Aouar sarebbe presto fuori portata e un top club mondiale non ci penserebbe due volte a portarselo a casa. Naturalmente la Juve è un top club mondiale. Adesso non è ancora vicino al livello dei due Silva, ma come vertice alto del centrocampo di Guardiola, almeno tatticamente, ci starebbe benissimo. Ripetiamo ad ogni modo che il ragazzo non è ancora pronto. Senza un’ulteriore esplosione sarebbe pertanto alla portata dei club italiani, ma solo a primavera inoltrata ne sapremo di più. La Juve lo osserva, ha gli accordi con Pogba e Tonali, ma non ancora con i club e nulla è stato definito.