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Diciotto partite alla fine del campionato del Napoli. È la sola buona notizia della serata per i tifosi partenopei. Prima o poi questo strazio finirà. La speranza per il Napoli è che finisca senza ulteriori danni. In questo momento il Napoli è da retrocessione. Quarta sconfitta consecutiva in casa. A naso non capitava dai tempi di Mutti, Mazzone e Galeone. Questa è una squadra senza capo né coda. E stavolta ci ha messo del suo anche Gattuso.

Tranquilli, non abbiamo cambiato idea. Il folle (dal punto di vista calcistico) è chi ha costruito la squadra in estate. Ancelotti si è assunto la paternità delle scelte. Quindi, fino a prova contraria, tutto quello che sta accadendo è colpa sua.

Detto questo, in questa sconfitta c’è anche la mano di Gattuso. Che ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare. Primo errore: la storia del portiere. Il Napoli non ha perso per colpa di Ospina, ma tiri come quelli di Chiesa sul primo gol Meret quest’anno ne ha parati più di uno. Alcuni anche molti più violenti di questo.
Secondo errore: ha mandato in campo la stessa squadra delle ultime gare. È stato fatto il mercato, sono arrivati due giocatori, almeno uno doveva giocare. Proprio per dare un segnale che le cose erano cambiate.
Poi la folle disposizione dei difensori. Atteso che Luperto non è da Napoli, probabilmente non è da serie A, perché farlo giocare terzino, e mettere un terzino centrale?

E poi che senso hanno quei cambiamenti nel finale? Gattuso non è un fenomeno della panchina, ammesso che ci sia qualche fenomeno in panchina. Deve prendere atto della situazione. E fare le cose semplici, banali. La prima cosa da fare è sistemare la difesa. Poi mettere tutti nei loro ruoli. In questo momento di tutto c’è bisogno tranne che di tentare cose difficili. Cose semplici, elementari. Quello che ha fatto Iachini a Firenze. Ha sistemato la difesa, e gioca di contropiede. Sfruttando le qualità dei singoli. Punto.

Adesso inutile fare drammi, ma guai a fare finta di nulla. Il Napoli deve iniziare seriamente a preoccuparsi di quello che succede alle spalle. E cercare di capire anche cosa sta accadendo dal punto di vista fisico. Questi non stanno in piedi, nel vero senso della parola. Magari prima non si allenavano, adesso sono appesantiti. I giocatori della Fiorentina andavano a velocità tripla. Chiesa in occasione del secondo gol è caduto, si è rialzato senza che nessuno riuscisse a stargli dietro.

La paura è che anche Gattuso abbia perso lucidità. E il guaio del Napoli è che non c’è nessuno in società che capisca di calcio che possa aiutarlo. Storia vecchia, ma il presidente da questo orecchio non ci sente.

Ma non è questo il tempo di critiche e recriminazioni. I conti si fanno alla fine. Adesso un solo coro lanciato dal San Paolo “Resteremo in A”.