Roberto De Zerbi è arrivato al Sassuolo lo scorso anno, finendo la stagione a metà classifica, con 9 vittorie in 38 partite.
Il tecnico bresciano è stato esaltato per aver proposto un gioco brioso. In Emilia parlano già di DeZerbilandia: tra l’altro le similitudini con Zeman non sono poche.
La storia di Roberto De Zerbi allenatore, da Foggia a Benevento, prima di approdare al Sassuolo, è contraddistinta da una precisa idea di gioco. In tutte le sue esperienze in panchina, anche quella breve e priva di soddisfazioni maturata a Palermo, De Zerbi è sempre stato uno strenuo sostenitore di un calcio arioso. Stilisticamente efficace e mai banale. Portavoce di principi tattici finalizzati al possesso estremizzato. Un approccio alla partita che trova spiegazione e fondamento nella precisa volontà di controllare la gestione dell’attrezzo.
Appare evidente che De Zerbi appartiene a quella categoria di allenatori che si approcciano tatticamente alla partita con una precisa filosofia, tesa a limitare ai minimi termini il tempo in cui gli avversari possano disporre liberamente del pallone. Ideologicamente contrapposta all’altra grande corrente di pensiero calcistico, quella attendista e speculativa.
La similitudine con Zeman parte ovviamente dal Foggia.
Nel biennio 2014-16 l’attuale allenatore del Sassuolo costruisce un laboratorio tattico affascinante. Ad un primo anno interlocutorio sulla panchina dei Satanelli, in cui i rossoneri palesano ancora qualche sbavatura di troppo, fa seguito un secondo anno esaltante, ai limiti della perfezione. Il Foggia è un congegno ben oliato, che funziona al meglio, alternando palleggio e pressing altissimo. I giocatori reagiscono molto velocemente ad ogni pallone perso. Nel momento esatto in cui l’avversario entra in possesso della palla, viene immediatamente aggredito, in ogni zona del campo. Per uscire da una pressione così alta, spesso il portatore decide per un lancio lungo, facile preda di una difesa schierata e organizzata secondo i parametri dell’attacco (alla palla) e copertura (degli spazi). In pratica, il Foggia tiene sempre il pallino del gioco, gestendo direttamente il pallone oppure orientando l’errore della controparte, attraverso la pressione feroce. Era dai tempi del primo Zeman che allo Zaccheria non si divertivano così tanto.
Eppure, dopo Foggia, quando De Zerbi ha scalato le categorie, arrivando in Serie A, le cose non sono andate bene. Il gioco offensivo proposto, come mostrato sopra, è sempre stato una prerogativa e ha funzionato. L’impressione è che a De Zerbi, come succedeva a Zeman, manchi un piano B per la fase difensiva.
Oggi l’Udinese, trainata dall’inatteso condottiero Luca Gotti, ha avuto la meglio in tutto e per tutto. Quando si trova di fronte una squadra tosta, con pressing ben fatto e contropiedi negli spazi, De Zerbi va in difficoltà e non ha un piano B difensivo. Il Sassuolo pecca in termini di solidità, non avendo una squadra ordinata tra le linee, nonostante la presenza di almeno due centrocampisti che garantirebbero densità e fase difensiva in base alle proprie caratteristiche.
Al contrario, l’Udinese ha mantenuto la sua porta inviolata per la settima volta in questa stagione: i bianconeri, insieme all’Inter, sono la squadra con il maggior numero di “clean sheet” in Serie A.
De Zerbi ha 40 anni, è un tecnico molto giovane, che persegue un’idea di gioco, ma è stato ingiustamente esaltato da opinionisti che non sanno osservare a 360 gradi. L’età è dalla parte di De Zerbi, che potrà migliorare e aggiornarsi, proponendo un calcio sempre brioso, ma imparando a curare maggiormente gli equilibri e la fase difensiva. Il Sassuolo non può essere considerata una piccola ed è dotata in fase difensiva di calciatori di buon livello, in grado di poter evitare alla squadra di subire così tanti gol. De Zerbi ha talento, ma non è certo un tecnico fatto e finito e, allo stato attuale, è inaccostabile alla big. Per non diventare come Zeman, bello da vedere ma inconsistente, deve lasciarsi alle spalle un certo integralismo.

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione