Carlo Ancelotti si gioca il Napoli.
Tutto in due gare, due maledettissime gare, due gare che possono decidere, anzi, che decideranno il futuro di Carlo Ancelotti.
La panchina traballa, l’ambiente freme, i rapporti con società e squadra sembrano essere compromessi, eppure, Carlo, non è nuovo a queste situazioni. La società vuole risposte immediate, ed ironia della sorte, sulla strada del Napoli si presentano Milan e Liverpool.
Milan e Liverpool, rappresentano il passato di Ancelotti
Da un lato il Milan, grande amore sportivo di Carlo. Con la società rossonera, prima da calciatore e poi da allenatore, Ancelotti ha passato gran parte della sua carriera vincendo praticamente tutto quello che c’era da vincere. Poi toccherà al Liverpool, avversario di sempre, quello che quando la sfida è fondamentale c’è, quello che ti ha tolto il sonno, quello che ti ha dato la forza, quello che ti ha tolto la Champions, della serie: “Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più?”.
Ancelotti ed il diavolo, c’è un clamoroso precedente
Non è certo la prima volta che Ancelotti è sulla graticola. Il tecnico emiliano, lo ha raccontano con grande simpatia nel suo libro “Preferisco la Coppa”. C’è sempre, in ogni sua gestione il momento del dentro o fuori, della rinascita o del mesto addio.
Stagione 1996/97
Ancelotti è alla guida del Parma di Callisto Tanzi. Grandi sono gli investimenti fatti dal patron dei Ducali e grosse sono le aspettative in quella stagione. L’inizio è assai promettente, il Napoli disintegrato per 3-0, ma poi il declino. Nove gare senza vittorie, tante sconfitte e qualche pareggio e la situazione del giovane Ancelotti è assai complicata. E’ il 22 dicembre ed il suo Parma gioca a San Siro, contro la squadra che da calciatore lo ha reso immortale. Un nuovo passo falso sarebbe costata la panchina (Ancelotti ha raccontato che il suo esonero era ormai scontato e la sera prima della gara brindò col suo staff a mo’ di saluto). Ma in quella gara il Parma tirò fuori grinta e carattere e batté i padroni di casa per 1-0 con la rete di Stanic.
Ecco il precedente che fa ben sperare, il Milan, il suo Milan che doveva essere la sua condanna, si trasformò nell’inizio della favola. Dopo quella vittoria la cavalcata del Parma fu inarrestabile. I ducali si classificarono al secondo posto conquistando, per la prima volta nella loro storia, la qualificazione ai preliminari di Champions League.
I Reds, il “cruccio” di Ancelotti
Dopo il Milan toccherà al Liverpool. Piccola pillola statistica, il Liverpool, nei 90 minuti, tra campionato e coppe varie, fino ad oggi ha perso una sola gara, contro il Napoli al San Paolo. Il Liverpool è la squadra che ti toglie il sonno. Era la finale di Istanbul del 2005, si affrontavano il Milan di Ancelotti ed il Liverpool di Benitez (Che poi siederanno entrambe sulla panchina del Napoli).
Il Milan di Ancelotti è uno spettacolo, è straripante e chiude in vantaggio per 3-0 i primi 45′ minuti. Preludio di un successo stile Milan-Steaua Bucarest? Macchè. Al rientro in campo succede l’imponderabile. I Reds guidati dal grande capitano Gerrard (beati loro) sembrano indemoniati ed arrivano clamorosamente al pareggio. Poi tempi supplementari ed i rigori, che questa volta, a differenza della finale di Manchester contro la Juve, mandano all’inferno il diavolo.
Anni a chiedersi il perché, anni ad aspettare l’occasione per la rivincita, che puntualmente arriva.
Finale di Champions 2007, ad Atena si affrontano il Milan ed il Liverpool (nel suo libro Ancelotti racconterà di aver fatto il tifoso affinché i Reds arrivassero in finale). Stavolta, non ci sarà rimonta, il Milan vince 2-1 grazie ad una doppietta di Pippo Inzaghi e la vendetta è servita, Ancelotti è di nuovo sul tetto d’Europa.
Ma anche a Napoli c’è il Liverpool sulla strada di Ancelotti
Ed allora eccoci qua, con clamorosi incroci tra passato, presente e futuro. La sorte, il destino o la casualità, hanno voluto che Ancelotti si trovasse in una situazione al limite del drammatico a giocarsi la panchina contro le sue squadre. Il Milan ed il Liverpool ci diranno se Carlo sarà riuscito nell’impresa di rianimare il suo Napoli, oppure se la parentesi partenopea del tecnico pluridecorato verrà ricordata dai posteri come un ricordo assai negativo.
Walter Vitale
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione