Una Juve piuttosto brutta non è andata oltre lo 0-0 a Firenze. Se i Viola avessero avuto un centravanti vero con ogni probabilità avrebbero anche trovato il gol. Come attenuante c’è da dire che era il match dopo la sosta. Capita molto spesso che le squadre piene di nazionali abbiano poi problemi dopo le soste.
Oggi la Juve ha sofferto il pressing viola e non ha espresso minimamente il gioco mostrato nei primi sessanta minuti contro il Napoli. Qualcuno ha parlato di “Juve di Allegri”, ma la Juve di Allegri era comunque ficcante in attacco. Vediamo i campanelli di allarme del match di oggi.
Il problema principale è dato ovviamente dagli infortuni muscolari, infortuni che hanno falcidiato la squadra anche con Allegri. Si diceva che Sarri è maniacale a riguardo e ha sempre avuto pochi infortuni. La preparazione dipende tuttavia molto dallo staff e ogni calciatore è diverso. Un Douglas Costa è molto soggetto a problemi di questo tipo. Ben quattro infortuni in una partita, tutti di tipologia simile. Questo può creare grossi problemi, soprattutto a un tecnico che sta cercando la quadra.
L’altra perplessità è dovuta al fatto che in campo metà squadra era composta da over 30 e ancora non ci sono prospettive per Rabiot o Emre Can. Bene Bentancur quando è entrato, protagonista di un paio di lanci interessanti. Il punto è che i ritmi sono stati lenti e la condizione fisica è il motivo principale. Sarà fondamentale porre rimedio a questi guai muscolari.
Come dato positivo registriamo un De Ligt più a suo agio, attento nelle chiusure e preciso. Da vedere chiaramente contro un centravanti puro, forte di testa e bravo a muoversi tra le linee. Il centrocampo ha assoluto bisogno di nuova linfa e calciatori in condizione. Il fatto che lascia perplessi è che Aaron Ramsey è anche lui soggetto a infortuni mentre Adrien Rabiot non è ancora in condizione.
Per quanto riguarda l’attacco, il problema è esclusivamente di condizione. Ad ogni modo lasciare Dybala in panchina, nonostante le difficoltà in attacco e i problemi a Douglas Costa è una scelta che farà discutere. Il motore di una squadra è il centrocampo, ragion per cui i calciatori che giocano nel reparto nevralgico devono stare in buona forma per dare assistenza alle punte.
Il problema sarà anche stato il caldo, oltre alle condizioni dei calciatori tornati dalle nazionali, ma se questa Juve vorrà essere davvero competitiva servirà mantenere una buona forma globale nell’arco di tutta la stagione. Una squadra con meno mentalità l’avrebbe probabilmente persa, ma sarebbe stato molto più difficile con una punta vera come avversaria.
Contro l’Atletico serve un lavoro soprattutto mentale, visto che la condizione fisica non è delle migliori. La Juve dovrà tenere in difesa e puntare a vincere con giocate. Quando non è assistita dalla condizione, questa squadra non può esprimere il “sarrismo”. Il gioco di Allegri, per quanto contestato e inferiore in termini di espressione rispetto a quello di Sarri, si basava spesso su solidità a giocata, cosa che il tecnico tosco-napoletano avrà sicuramente recepito.

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione