L’Italia ha affrontato l’Armenia in una partita valevole per le qualificazioni ad Euro 2020.
La partita è apparsa difficile non tanto per la forza della nazionale armena, ma per una condizione fisica degli azzurri ancora deficitaria, visto che la stagione agonistica è iniziata da poco, e per alcune assenze.
L’inizio della sfida è stato tremendo per la nazionale italiana. L’Armenia ha pressato altissimo, soprattutto su Jorginho e Verratti. Avendo bloccato la doppia fonte azzurra gli armeni hanno avuto possibilità di attaccare e creare fastidi. Al 10’ un errore di Barella a difesa scoperta ha permesso ai padroni di casa di partire in contropiede e segnare il vantaggio.
L’Italia ha cercato di sfruttare la fascia sinistra con un ottimo Emerson Palmieri per scardinare il muro armeno. Ci ha prova di testa Romangnoli, ma non ha trovato la porta.
Mancini ha invertito Chiesa (evanescente per larghi tratti) e Bernardeschi (ancora peggio) ed entrambi hanno cercato di giocare a turno fra le linee. Dalla fascia sinistra è nato il goal del pareggio azzurro. Sgroppata di Emerson, passaggio a Belotti che con un piattone ha depositato il pallone alle spalle di Hayrapetyan.
Mancini ha striglia Bernardeschi ed in due occasioni il giocatore bianconero ha mancato l’appuntamento con il goal. Prima il portiere ha parato poi ha scheggia la traversa: avrebbe detto il grande Fulvio Bernardini che il palo è un goal mangiato. Bellissima l’azione da parte del numero 10, ma si erano create le condizioni di tiro per fare meglio.
Alla fine del primo tempo tre episodi hanno caratterizzato. Due goal sciupati da Belotti e l’ingiusta espulsione per Cataperian per doppia ammonizione (la seconda non c’era assolutamente). Cantonata del direttore di gara, come testimoniato dalle prime moviole.
Nel secondo tempo l’Italia ha continuato con i suoi ritmi flemmatici e i nostri due registi hanno mostrato una condizione non certo brillante. Tutto il centrocampo non era certo al top, gli armeni si sono difesi con ordine e hanno anche creato un grosso pericolo con Mkhytarian (salvataggio di Barella)
Un minuto dopo punizione di Lorenzo Pellegrini, tirata malissimo, specchio dell’approssimazione di questo momento. Stefano Sensi aveva ricevuto istruzioni dal CT, ma il centrocampista della Roma ha preferito incaricarsene lui. Il numero 12 della nazionale aveva tirato una punizione con il telecomando contro il Cagliari, che si era stampata contro la traversa.
Con un’Armenia in 10 e in calo inevitabile per il grande pressing, l’Italia ha poi preso le redini e Bonucci ha servito il cross vincente per il perfetto inserimento di Pellegrini. A quel punto la partita è stata in totale controllo e Belotti ha segnato il 3-1, con la complicità del portiere, anche sfortunato, per la verità.
Al 90′ un altro errore del guardalinee e dell’arbitro: annullato un goal regolare a Belotti che, per come ha giocato, avrebbe meritato la doppietta.
L’Italia a piccoli passi con questa vittoria fa un passo avanti verso la qualificazione agli Europei 2020 e considerando le macerie che aveva creato s-Ventura è già un grosso passo avanti che porta la firma di Roberto Mancini. La lentezza è figlia del periodo, con una condizione fisica che non può essere brillante. Belotti è stato protagonista, mentre gli altri calciatori offensivi hanno lasciato tanto a desiderare. Per ben figurare all’europeo è fondamentale che vi sia un salto di qualità dei nostri “avanti”.

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione