Che entusiasmi in riva all’Arno
Alla Fiorentina si sogna in grande. L’arrivo, a parametro zero, di Franck Ribery ha alimentato nuovi ardori sulle sponde dell’Arno, dove l’entusiasmo s’era già abbondantemente risvegliato da qualche settimana, dopo lo scampato pericolo di una salvezza conquistata al fotofinish ed il passaggio delle quote di maggioranza, dalla famiglia Della Valle, all’italo-americano Rocco Commisso. Trascurando soltanto per un momento l’apporto effettivo che l’ex Bayern Monaco potrà dare alla causa gigliata, contro il Napoli (“Non sono pronto. Ma se il mister ha bisogno di me anche per 5’ io sono qua…” – ha dichiarato il francese, giovedì, durante la conferenza stampa di presentazione), Vincenzo Montella potrà schierare una Viola senza grandi incognite, con un modello ben strutturato, orientato al possesso ed alla risalita del campo attraverso il palleggio. Il sistema di gioco su cui ha puntato con convinzione l’Aeroplanino è il 4-3-3.
Il portiere
Il portiere è Bartlomiej Dragowski, rientrato alla base, dopo che lo scorso gennaio venne ceduto all’Empoli, con la formula del prestito secco, senza diritto di riscatto. Del resto, in società hanno sempre creduto che potesse esplodere da un momento all’altro. Infatti, per acquistarlo dallo Jagiellonia di Białystok, nell’estate 2016, la Fiorentina spese ben 2,5 milioni di euro.
Nonostante l’Empoli sia retrocesso in Serie B, il 21enne estremo difensore polacco è stato una delle rivelazioni del campionato, inanellando una striscia di prestazioni di assoluto livello, tali da oscurare Provedel, defenestrandolo della maglia di titolare, e diventando praticamente un intoccabile nelle gerarchie di Andreazzoli, per tutta la seconda parte di stagione.
La linea difensiva
I laterali sono entrambi un’incognita, per motivi diversi. La delicatissima situazione di Cristiano Biraghi, in procinto di accasarsi all’Inter, (secondo i “ben informati“, il suo agente, Mario Giuffredi si sarebbe appunto accordato con il braccio destro di Commisso, Joe Barone, per sbloccare la trattativa nei prossimi giorni, con Dalbert interessato a fare il percorso inverso) aprirebbe un buco a sinistra. Montella, in Coppa Italia con il Monza, ha lanciato il giovane Aleksa Terzic. Probabilmente, contro il Napoli, ripeterà la medesima scelta.
Difficile ipotizzare tra i titolari Luca Ranieri, rientrato dal prestito al Foggia e reduce dal Mondiale Under 20 disputato da assoluto protagonista. Nasce terzino sinistro, molto dotato tecnicamente e abile negli inserimenti offensivi. Per la sua duttilità, può essere schierato con la stessa efficacia da difensore centrale, com’è successo in Coppa Italia. Sicuramente è qualcosa in più di un semplice rincalzo. Tuttavia, domani si accomoderà in panchina.
Rebus pure a destra. Pol Lirola non sta benissimo, è uscito anzitempo nella vittoria sui brianzoli per un risentimento muscolare, ma dovrebbe comunque stringere i denti e recuperare. In caso contrario, Venuti sarebbe una valida alternativa.
Con due giocatori come Lirola e Biraghi (o Terzic), che interpretano in maniera moderna il ruolo, dalle spiccate caratteristiche offensive, piede educato e tanta corsa, la costruzione dal basso della manovra prevede che i terzini si “alzino” contemporaneamente ad occupare l’ampiezza, per favorire la creazione di triangoli sulle fasce.
Mentre i due centrali, Milenkovic e capitan Pezzella restano bloccati a protezione dell’imbuto difensivo. Paradossalmente, il serbo, uno dei migliori giovani difensori (classe ’97), lo scorso anno, con Pioli in panchina, veniva utilizzato nella zona laterale. Montella, invece, l’ha immediatamente riposizionato al centro del suo progetto. Perché Milenkovic ha tutti gli elementi che un allenatore pretende da chi gestisce la squadra da quella posizione. Prestante fisicamente (è alto 1.95), capace di leggere il gioco in anticipo e preciso negli interventi d’intercettamento.
La mediana
In mediana, le aspettative più grandi della Fiorentina, frutto di un mercato esuberante, si fondano su Erick Pulgar, l’acquisto più costoso della Viola finora, pagato 10 milioni di euro al Bologna, e sul ritorno dal Milan di Luca Badelj, operazioni in grado di stravolgere per due terzi la zona nevralgica della squadra rispetto all’anno scorso. Nel centrocampo a tre voluto da Montella, Badelj avrà il compito di cucire il gioco, facendo da equilibratore e geometra della manovra, con la fattiva collaborazione di Pulgar, a garantire il controllo del possesso, lasciando a Benassi la libertà di sganciarsi in avanti.
Il tridente d’attacco
In attacco non è ancora chiaro chi comporrà il tridente assieme a Chiesa e Boateng. Per tutto il precampionato, nell’ottica di impostare un modello di gioco arioso e propositivo, Montella ha puntato su Riccardo Sottil, che ha sfruttato egregiamente lo spazio concessogli. Indubbiamente, l’arrivo di Ribéry cambia radicalmente gli scenari. Seppur solleticato dall’idea di sfruttare sin da subito le qualità dell’ex Bayern Monaco, il tecnico gigliato appare poco propenso a rischiarlo contro il Napoli. Al netto del ritardo di condizione, che costituisce una notevole incognita per il francese, Montella dovrebbe privilegiare il giovane figlio d’arte, che ha metabolizzato i movimenti con e senza palla della squadra.
Ragazzini terribili scalpitano dietro i titolari
Non deve stupire il fatto che proprio i ragazzini terribili abbiano scalato posizioni importanti nelle ideali gerarchie pensate dall’allenatore. La Fiorentina, dunque, ha scelto di completare la panchina e allungare le rotazioni offensive concedendo fiducia ai talenti cresciuti nel suo florido settore giovanile.
La Coppa Italia ha esaltato Dusan Vlahovic e Tòfol Montiel. Con il Monza sono entrati dalla panchina, con la squadra in svantaggio, ed hanno dato un contributo fondamentale per la rimonta: Montiel due assist, Vlahovic due gol e un assist. Entrambi hanno avuto il piacere di assaggiare l’anno scorso il calcio dei grandi, nonché vinto la Coppa Italia Primavera da protagonisti. In particolare, Vlahovic è stato il capocannoniere della manifestazione tricolore, con 6 gol in 5 partite. Sul ruolo che debba ricoprire si è discusso a lungo, avendo occupato praticamente tutti gli slot del reparto d’attacco. Ma Vlahovic è indiscutibilmente un centravanti puro. E pare aver messo alla porta il Cholito Simeone.
Occhio al trequartista
Inoltre, occhio a Gaetano Castrovilli, che è più un trequartista classico, abile a saltare l’uomo e creare superiorità numerica attraverso il dribbling. Potrebbe adattarsi a giocare sull’out di sinistra. Nelle ultime due stagioni ha giocato in prestito alla Cremonese e nel 2017 aveva trascinato la Fiorentina Primavera alla finale scudetto, persa contro l’Inter.
Francesco Infranca

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione