Il brasiliano Gabigol sta segnando a raffica nel Flamengo. L’ex attaccante del Santos, rimasto ancora in Brasile, ha segnato 10 gol nelle ultime 14 partite. Il ruolino di marcia con la maglia del Flamengo recita 19 gol in 30 partite.
Per questi motivi qualcuno parla di “rimpianto Inter”, con i nerazzurri che non hanno veri e propri attaccanti in ritiro. Meglio di nulla? Gabigol sarebbe stato utile? Oppure una sua permanenza in nerazzurro avrebbe fatto le fortune di Conte?
Innanzitutto il trend in Brasile, nonostante l’hype del momento, non è certo trascendentale. L’attaccante di San Paolo ha finora tenuto una media di circa un gol ogni due partite, che in Italia non sarebbe certo replicabile. Il calcio brasiliano è molto tecnico, ma a livello tattico, fisico e di qualità è lontano da quello europeo. Per intenderci, le migliori squadre brasiliane farebbero fatica ad andare avanti in Europa League. Ai tempi di Pelé, dove spesso i fuoriclasse verdeoro giocavano nel Paese, un Santos poteva dettare legge contro la vincitrice della Coppa Campioni.
Gabigol è stato dato in prestito e tornerebbe solo a dicembre (possibilità molto ipotetica), ragion per cui qualsiasi ragionamento a riguardo non è applicabile. L’attacco dell’Inter dovrà essere rimpinguato ed è giusto affermare che la società è in ritardo. I problemi sono dovuti in primis al caso Icardi, alle slot da liberare e alle difficoltà della trattativa Lukaku. Problemi che verranno risolti.
In Europa Lautaro ha avuto un impatto diverso, pur non essendo un fuoriclasse. In una squadra che ambisce a migliorarsi in Italia (avvicinandosi quantomeno al secondo posto) e a fare bene in Europa, un Gabigol nulla metterebbe e nulla toglierebbe. Anzi, magari occuperebbe una slot che potrebbe essere destinata a un calciatore più forte… Segnare in Brasile non garantisce certo affidabilità nel calcio europeo!
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione