Il Milan è vicinissimo a prelevare il 24enne argentino Angel Correa dall’Atletico Madrid. L’operazione si aggira sui 40 milioni di euro più bonus, la cui entità sarà nota all’ufficialità dell’affare.

Ma come si contestualizza questo affare? Iniziamo dal punto di vista tecnico.

Correa è un esterno di centrocampo molto offensivo nel gioco di Simeone, ma in quello di Giampaolo è una seconda punta. Se si osservano le heat map dell’argentino e di Defrel, seconda punta impiegata lo scorso anno dal tecnico abruzzese alla Samp, si nota che le zone coperte sono simili. Qualche settimana fa abbiamo parlato del fatto che al Milan manca attualmente una seconda punta adatta al gioco di Giampaolo. Correa è una seconda punta naturale, ruolo che ricopriva al San Lorenzo.

Il suo arrivo implica le cessioni di André Silva e, con ogni probabilità, di Suso, elementi poco congeniali al gioco di Giampaolo.

Le cifre dell’operazione, orchestrata da Jorge Mendes, sono il preludio di cessioni dovute all’accordo con l’UEFA. La cessione di André Silva sarà gestita da Mendes, ma anche Suso è di troppo, come scritto sopra. E attenzione anche alla posizione di Castillejo. Qualora andasse via Cutrone, arriverebbe comunque un’altra punta, in quanto ci sarebbe bisogno di un’altra alternativa a Piatek.

Questa spiegazione sulle cessioni risponde, pertanto, anche alla fatidica domanda “Ma dove prende i soldi il Milan?”. Le famose cessioni verranno effettuate (non andrà via ovviamente Donnarumma) e il Milan rispetterà pienamente l’accordo stipulato con l’UEFA, pur acquistando Correa.