Nella conferenza stampa odierna, Gianluca Petrachi ha ribadito alcuni concetti fondamentali che mettono al centro la trasparenza nella comunicazione:
Arriveranno due centrali di difesa. Messaggio chiaro ed evidente, visto che uscendo Manolas e Marcano, serviranno due pedine di ruolo ed è stata bocciata sin da subito, l’improbabile idea di vedere Kolarov come centrale di difesa.
Il primo nome per il quale si dovrebbe arrivare a dama è quello di Gianluca Mancini che dopo alcune riflessioni dovrebbe essere preso entro pochi giorni sulla base di un prestito con pagamento dilazionato sui 20 mln + bonus.
L’altro nome è quello di Alderweireld, per il quale si lavorerà ancora per strappare un prezzo più basso della clausola da 28 mln che scadrà il 25 luglio. Escluso il coinvolgimento di Zaniolo all’interno dell’operazione, a meno di offerte altissime.
Il futuro di Zaniolo. Proprio il giovane centrocampista è stato oggetto di una puntualizzazione: il giocatore è incedibile e non esistono operazioni volte ad inserirlo in scambi per altri giocatori. La Roma lo cederà solo di fronte ad un’offerta molto vantaggiosa, non inferiore ai 50-60 mln.
Il ruolo di Baldini. Petrachi ha ribadito che il ruolo di Baldini è quello di consulente esterno il cui operato può essere utilizzato in alcune operazioni per cercare di strappare delle condizioni economiche migliori, come ad esempio nell’ambito dell’operazione Alderweireld con il Tottenham, ma di fatto, le decisioni di mercato vengono prese unicamente da Gianluca Petrachi.
Prima le cessioni. Oltre i difensori, è stato invocato l’arrivo di un mediano (Veretout?), ma non è escluso l’arrivo di un altro (Almendra) il cui approdo è condizionato però alla partenza di Nzonzi.
Per l’attacco, bisognerà aspettare che Dzeko venga ceduto prima di lanciare un assalto per il suo sostituto: si valuta fortemente il nome di Higuain, ma non è l’unico nome valutato.
In bocca al lupo Sinisa. La conferenza stampa non poteva concludersi con un augurio allo sfortunato tecnico del Bologna con cui Petrachi ha lavorato ai tempi del Toro.
Giacomo Cappellin
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione