Il tifoso del Napoli ama essere preso per i fondelli
Sono arrivato ad una conclusione: il tifoso di calcio, soprattutto quello del Napoli, ama essere preso per il culo. L’altro giorno mi sono permesso di scrivere che tutti i giornalisti che dicono di conoscere Elmas dicono cazzate. Ho visto, per fortuna, di non essere il solo su questa linea. La pensa come me l’amico Antonello Giannetti. Anche Gianluca Monti della Gazzetta ha scritto una cosa del genere. Ma sui social si è scatenata una bufera. La tesi è che non è possibile che al giorno d’oggi con internet non si conoscano i giocatori. Come sarebbe bello se i social/tifosi usassero un po’ il cervello prima di twittare ed offendere. Ma sembra logico che qualcuno conosca tutti i giocatori al mondo? Sembra logico che un giornalista napoletano conosca davvero un ragazzino di 20 anni che gioca in Turchia?
Elmas, davvero c’è qualche giornalista che lo conosce?
Conoscere un calciatore non significa aver visto 3 minuti di filmati su youtube. Conoscere un calciatore dovrebbe significato aver visto almeno una decina di partite, facendo attenzione proprio a lui. Altrimenti, se si guarda alla rinfusa, non è detto che si noti proprio questo o quel calciatore. Anche gli osservatori delle varie società non conoscono tutti i calciatori. Hanno ambiti di competenza ristretti. Nessuno può conoscere tutti. Eppure se non dici di conoscere un giocatore passi per uno che non sa fare il proprio lavoro.
Dimaro ombelico del mondo?
Sull’importanza di Dimaro, stavolta (una volta tanto) siamo d’accordo con Enrico Fedele: certo, è uno che ama provocare, ma mai come in questo caso ha detto solo una verità elementare. Avete dato uno sguardo sia pure distratto ai giocatori che sono in questi giorni a disposizione di Ancelotti? Tutte riserve, con le eccezioni di Ghoulam e Callejon, e mettiamoci pure uno tra Malcuit e Di Lorenzo. Per il resto c’è il terzo portiere, una sfilza di ragazzi della Primavera, e altri che sono sul punto di essere ceduti. In attesa dei nuovi acquisti, i giocatori migliori non si sono ancora visti, molti a Dimaro non ci andranno neanche. Come Koulibaly, che sta ancora giocando al Coppa d’Africa.
Qualcuno può dire, di grazia, a cosa serve questo ritiro? Non certo a fare gruppo, tanto meno a provare qualche novità tattica. E neanche per fare, come si diceva una volta, il pieno di energia in vista della stagione. Oggi i giocatori hanno una loro tabella personale, si allenano sostanzialmente da soli, al massimo con un allenatore personale. La preparazione di una volta, quella delle corse nei boschi, dei gradoni e compagnia cantando non si fa da una vita.
Dimaro è un piacevole diversivo. Permette ai tifosi di avere l’impressione di essere a contatto con la squadra. Va benissimo. Però chi ha il coraggio di dire cose che sono anche banali talmente sono evidenti non può essere messo in croce. Sembra proprio che i social/tifosi non sono interessati a sentire l’opinione altrui. Vogliono solo essere presi per i fondelli. Sentirsi dire che Elmas è un fenomeno (magari lo sarà, ma nessuno lo conosce, tranne chi lo ha preso), e che Dimaro è l’ombelico del mondo. Contenti loro…
Liberato Ferrara

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione