Dichiarazioni pesanti da parte di Messi, che parla di corruzione dopo il rosso nella finale per il terzo posto nella Coppa America. In tanti anni mai visto un Messi così nervoso.
L’argentino non si è presentato alla premiazione e ha contestato l’arbitraggio della serata, ma non solo: “Si sarebbe potuto chiudere l’episodio con un cartellino giallo per entrambi. Noi non dobbiamo far parte di questa corruzione. Non ci hanno permesso di arrivare in finale”.
Che in una Coppa America giocata in Brasile, l’Argentina potesse non avere un occhio di riguardo, per usare un eufemismo, era da aspettarselo. Tra le due nazionali non corre buon sangue e la sudditanza psicologica per gli arbitri è dietro l’angolo.
In secondo luogo c’è da dire che secondo le opinioni di qualche moviolista il giallo sia a Messi che a Medel sarebbe stata la scelta più giusta. Ad ogni modo, considerato che il Brasile ha già eliminato l’Argentina, che interesse avrebbero gli arbitri a penalizzare ulteriormente l’albiceleste? Tra terzo e quarto posto fa ben poca differenza.
Non è la prima volta che Messi viene espulso in nazionale. La prima fu all’esordio, nel lontano 2005, per una gomitata a un avversario che lo tratteneva.
A differenza di Maradona, Messi si lamenta spesso per gli interventi altrui, nonostante questi ultimi non siano neanche minimamente comparabili a quelli che subiva il connazionale negli anni ’80!
Ricordiamo che in occasione di Inter-Barcellona del 2010 Messi si fermò, chiedendo un fallo inesistente di Thiago Motta e, nel prosieguo dell’azione, Maicon mise a segno il gol del 2-1. Con il Barcellona è troppo spesso tutelato (basti leggere i commenti dei moviolisti), ma non ha mai gridato allo scandalo per i favori ricevuti, soprattutto in Champions.
Per essere coerente l’indignazione deve essere bipartisan, altrimenti si scende nell’ipocrisia, nell’incoerenza e nella totale mancanza di obiettività.
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione