Esattamente due anni fa, il 7 luglio 2017, moriva Brad Lowery. La sua storia ha commosso l’universo calcistico e non solo.
A soli 18 mesi, a Bradley è stato diagnosticato il neuroblastoma, un tipo di tumore che si forma nel tessuto nervoso. Dopo essere stato operato e trattato con chemioterapia per due anni, era arrivata la buona notizia per il piccolo, nativo di Blackhall Colliery: i risultati degli esami indicavano che non presentava più cellule tumorali. Tuttavia, nel giugno 2016, il tumore è ricomparso e la famiglia ha iniziato una campagna per raccogliere fondi per un trattamento anticorpale negli Stati Uniti, che non poteva ricevere nel Regno Unito.
La storia di Brad si è diffusa attraverso i social network e dopo essere stato mascotte nella partita tra Sunderland ed Everton, l’Everton ha annunciato che avrebbe donato 200.000 sterline alla causa, una donazione che ha permesso alla famiglia di raggiungere l’obiettivo di 700.000 sterline necessarie per il trattamento. In quella partita, Bradley ha incontrato il suo idolo, Jermain Defoe, che da quel momento si è prodigato per aiutare il piccolo, il quale ha partecipato come mascotte in diversi giochi di Sunderland.
Tuttavia, a dicembre, la famiglia di Bradley ha annunciato che, dopo un incontro con i medici, erano state date loro tre opzioni terapeutiche, ma che il tumore era in fase terminale. La famiglia ha poi chiesto che, per rendere più speciale l’ultimo Natale di Bradley, gli venisse mandato un biglietto di Natale. Alan Shearer e Robbie Fowler sono stati alcuni dei campioni del passato che hanno condiviso questa petizione. Più di 2500 tra cartoline, lettere e pacchi sono arrivati da tutto il mondo. Brad Lowery è stato anche invitato al gala BBC Sports Personality Of The Year, dove viene scelto lo sportivo britannico dell’anno.
Nel mese di gennaio, la BBC omaggiato Bradley assegnando a lui il premio per il miglior gol del mese di dicembre, per il rigore tirato prima di Sunderland-Chelsea. La federazione inglese ha invitato Bradl Lowery a fare da mascotte nella partita di qualificazione ai Mondiali di Inghilterra contro la Lituania in Russia nel 2018. Defoe è stato convocato per la partita e Joe Hart ha lasciato il suo posto come capitano allo stesso Jermain Defoe. Bradley Lowery è stato il primo a calpestare il manto erboso di Wembley. Defoe ha visitato con regolarità Bradley in ospedale e la loro amicizia si è rafforzata nel corso dei mesi.
Ad aprile, la famiglia annunciò che l’ultimo trattamento non aveva avuto successo e che l’unica opzione era un trattamento sperimentale, ma a maggio dagli esami risultò che il tumore si stava diffondendo rapidamente. Nella sua lettera d’addio al Sunderland dopo il suo trasferimento a Bournemouth, Defoe ha descritto il tempo trascorso con Bradley come uno dei momenti più importanti della sua vita. Defoe ha continuato a visitare Bradley Lowery nonostante il suo trasferimento a Bournemouth e assieme a Vito Mannone ha partecipato alla festa per il sesto compleanno di Bradley.
Il 7 luglio 2017, la famiglia di Bradley ha annunciato la morte del bambino. Enti come FIFA o FA, squadre come Newcastle o Sunderland ed ex giocatori come Alan Shearer o Gary Lineker hanno ricordato la grande forza di Bradley nella sua dura battaglia contro il tumore. Jermain Defoe ha pubblicato una lettera strappalacrime sul suo account Twitter dicendo addio a Bradley, sottolineando che il suo coraggio lo accompagnerà per il resto della sua vita. Inoltre, l’attaccante inglese ha parlato del cambiamento come persona che ha vissuto dopo aver incontrato Brad Lowery e ha ringraziato i momenti vissuti insieme. Lo scorso dicembre i suoi genitori hanno ritirato il premio Helen Rollason Award in suo onore durante il gala BBC Sports Personality Of The Year, e hanno creato la fondazione Bradl Lowery che ora aiuta i bambini in situazioni simili a quelle del piccolo Brad.
Il calcio inglese è andato oltre i colori, il mondo del calcio ha mostrato la sua unione aiutando Brad Lowery e la sua famiglia in una causa che ha generato grandi aspettative mediatiche, anche al di fuori dell’Inghilterra. La storia di Brad ha mostrato il potere del calcio di mobilitare i tifosi per una buona causa. L’iniziativa di Juan Mata, che attraverso il suo progetto Common Goal sta cercando di sensibilizzare le persone verso gravi problemi di salute di bambini è adolescenti, è un altro importante tassello verso queste cause. Questo progetto, che cerca di convincere i calciatori professionisti a devolvere l’1% del loro stipendio a cause umanitarie, punta a sensibilizzare i calciatori a stanziare denaro per nobili progetti. Il calcio dovrebbe essere maggiormente coinvolto nella società. La storia di Brad Lowery è stata straziante e commovente: l’auspicio è che sia un monito importante per far avvicinare ulteriormente il calcio a queste situazioni.
Vincenzo Di Maso
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione