Come noto, il Manchester City ha acquistato il centrocampista spagnolo Rodri per 62,8 milioni di sterline (70 milioni di euro), pagando all’Atletico la clausola di rescissione.
Rodri, formatosi nelle giovanili dei Colchoneros fino ai 17 anni, è passato poi al Villareal nel 2013, dove è rimasto fino al 2018. Il ritorno all’Atletico non fu accolto da grande interesse. Rodri è un antidivo, un leader silenzioso e molto poco appariscente, da molti accostato a Busquets.
Con Busquets condivide l’altezza ma, soprattutto, quella compostezza e quella padronanza nel giocare il pallone. Rodri non è un incontrista dirompente e appariscente, ma un centrocampista posizionale, che riesce a recuperare i palloni quasi con nonchalance. Come Busquets sa usare il fisico, come Busquets sa intervenire in maniera ragionata, senza precipitazione e scegliendo sempre il momento giusto.
All’inizio si ispirava a Zidane, poi si è innamorato del gioco di Bruno Soriano, istituzione del Villareal, e ovviamente di quello di Busquets: «Anche se uno gioca da centrocampista, quando si ritrova in fascia deve agire da esterno. Il buon giocatore è colui è si sa adattare a tutte le situazioni». E rispetto a Busquets è più potente e abile nei contrasti, facilitato dall’intelligenza tattica e dalla scelta dei tempi giusti.
Come schermo davanti alla difesa e come impostatore, ci sono ben pochi centrocampisti superiori a Rodri. I piedi sono eccellenti e lo si nota nella sua capacità di calcio. Perfetto nelle transizioni, Rodri non butta mai un pallone ed è sempre coordinatissimo nei passaggi, riuscendo a mantenere il giusto mix tra efficacia, pulizia nei passaggi e uscita in fase di transizione.
Come Busquets non è particolarmente agile, ma la sua capacità di leggere l’azione, di coprire gli angoli e le sue lunghe gambe lo aiutano anche ad intercettare contropiedi pericolosi anche in situazioni di inferiorità numerica nella zona.
Il City aveva bisogno di uno schermo davanti alla difesa, vista l’età di Fernandinho e ha scelto il miglior calciatore possibile, pagando una clausola assolutamente ragionevole in proporzione al valore del ragazzo. Rodri ha qualità da campione ed è stato poco considerato semplicemente perché non è un calciatore “vistoso”. La sicurezza nei propri mezzi lo aiuterà in un contesto altamente competitivo come quello della Premier. Nonostante l’età (23 anni) il livello è già altissimo, quindi non si può parlare neanche di colmare i difetti (pressoché nulli), bensì di perfezionarsi ulteriormente. E pensare che l’Atletico lo pagò meno di Gagliardini…

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione