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Manolas e poi? Aver preso il miglior centrale difensivo acquistabile sulla piazza italiana e probabilmente tra i migliori in Europa, ed averlo preso a tempo di record è senza dubbio un eccellente biglietto da visita. E l’arrivo che sembra imminente di James non farebbe altro che confermare questa sensazione. Ma poi uno si chiede: servirà a qualcosa? Il Napoli ora come ora, sempre considerando per fatto l’arrivo del colombiano, è più forte dello scorso anno. Ma resta a distanza siderale dalla Juve. Per altro rischia di ampliarsi, Inter a parte, anche la distanza con le altre concorrenti dirette. Il Napoli a naso non può ambire ad andare oltre il secondo posto. E si fa fatica ad immaginare che possa scendere sotto il terzo.

Un altro campionato “anonimo” come quello appena concluso come sarebbe preso dai tifosi? Domanda retorica. Il Napoli ha bisogno di mischiare molto le carte, deve anche giocare di azzardo in qualche modo. Sin qui ha pensato a consolidare la sua posizione. Il che non è male, sia ben chiaro. La qualificazione in Champions è fondamentale per continuare a tenere un livello alto. Senza Champions sono dolori, chiedere alla Roma.

Ma per provare a vincere, senza avere nessuna garanzia di farlo, sia ben chiaro, bisogna osare. Inutile chiedere investimenti al presidente, non sono nelle sue corde. E allora per finanziare il mercato non resta che vendere qualche big e provare a mischiare le carte. Come sempre, quando si lascia la via vecchia per la nuova si sa quello che si lascia… con quel che segue. Questa è una squadra che vale 80 punti, e Ancelotti è un allenatore che fa rendere la squadra per il suo valore. 80 punti danno la qualificazione in Champions, su questo non ci sono dubbi. Cambiare, fare qualche scommessa forte potrebbe permettere di alzare l’asticella, diciamo fino a 90 punti (che molto difficilmente basteranno…). Ma anche abbassare il livello a quota 70, e sarebbero dolori. Ma questa seconda ipotesi rimane remota.

Cosa deve fare il Napoli? Rassegnarsi, si fa per dire, al secondo/terzo posto, o rischiare, puntare al primo, e rischiare il quinto nel giro di qualche anno? Domanda difficile. Ma mai come quest’anno potrebbe valere la pena di rischiare per i partenopei. Via Insigne ed Allan, avanti con un mercato da 250, 300 milioni, che andrebbero poi coperti il prossimo anno con la cessione di Koulibaly. Si perdono certezze, non c’è dubbio. Ma si può provare a crescere. Non necessariamente per vincere lo scudetto, ma quantomeno per costruire una squadra attrezzata per fare bene in Europa. Si intende una squadra capace non solo di superare il girone, ma di fare ancora di più e creare più di un grattacapo ai top mondiali, magari in una doppia sfida in cui non stanno al top. Roma e Ajax insegnano…