Come noto, Gigi Di Biagio si è dimesso dall’incarico di CT della nazionale under 21. Le dimissioni sono arrivate dopo le due vittorie in tre partite al girone degli europei casalinghi, purtroppo non bastate per la qualificazione.

Di Biagio si è dimesso e ha rilasciato dichiarazioni con connotati di autocelebrazione: “Dei risultati non posso essere contento, ma in senso assoluto in questi sei anni mi do un voto altissimo. Il mio lavoro è stato ottimo, se l’obiettivo era rilanciare il calcio italiano, dare mentalità, gioco, tornare a competere coi migliori, far crescere i ragazzi e consegnare tanti calciatori alla nazionale maggiore”.

Parlare di fallimento in questo senso può essere sbagliato, proprio perché Di Biagio ha lavorato di concerto con i CT e, negli anni del suo mandato, l’under 21 ha dato molti calciatori alla nazionale. Il problema è che la nazionale under 21 è stata insufficiente per l’altro fine per cui è stato chiamato Di Biagio, ovvero ottenere risultati e qualificarsi alle Olimpiadi.

Le similitudini con il 2015 sono evidenti, con la differenza che la rosa attuale è migliore. In quell’edizione degli europei under 21, proprio come in quella attuale, l’Italia ha battuto una big, ha perso contro una squadra inferiore e catenacciara e, alla fine, è uscita per un biscotto.

Gli errori del tecnico sono stati evidenti a livello tecnico-tattico, in quanto le formazioni sono state spesso discutibili. I reparti erano spesso slegati e poche volte si è visto un gioco corale e armonico. Di Biagio si è troppe volte affidato alle giocate dei singoli, proprio come in questo europeo, dove la trama principale era quella di dare il pallone a Federico Chiesa.

Altre squadre hanno rose nettamente inferiori, ma ha vinto l’esaltazione del collettivo, con CT più preparati tecnicamente. La nostra nazionale ha invece pagato lo scotto dato da un CT poco esperto e che ha avuto troppe chance dopo partite e manifestazioni poco convincenti.

Il problema è che in Italia vige spesso la prassi delle conoscenze e delle amicizie. Chi è al potere non vuole schiodarsi dalla poltrona e antepone i propri interessi a quelli della squadra e della nazionale. Di Biagio è stato catapultando con questo salto nel buio, non avendo né le competenze né il curriculum per poter fare bene.

Ci possiamo tuttavia consolare con il fatto che tanti ragazzi di questa under 21 giocano o giocheranno in nazionale maggiore. Sperando chiaramente che elementi come Zaniolo o Kean cambino registro. Il talento generale non è tantissimo, poi se due dei migliori si rendono protagonisti di balotellate, la strada si fa ancora più in salita.