Paulo Dybala ha messo a segno un solo gol in venti presenze con la nazionale argentina. Il calciatore della Juventus è stato oggetto di paragoni molto azzardati e assolutamente assurdi, ma rimane un elemento di assoluto valore. La tecnica, le giocate nello stretto, la coordinazione, le conclusioni e il sinistro di Dybala sono fuori discussione. Piuttosto, i problemi della Joya sono sempre stati di natura tattica.
Partiamo dalla nazionale argentina, contesto tattico proibitivo in cui lo stesso Messi si trova in difficoltà. Tempo fa abbiamo scagionato Insigne, dando le colpe allo scellerato schieramento di Ventura. Con Mancini il tempo è stato galantuomo. Adducevamo come motivazione il fatto che in un contesto tattico senza organizzazione, anche un fenomeno come Messi fa fatica, figuriamoci un giocatore forte ma non fuoriclasse come Insigne. Rispetto al calciatore della nazionale italiana, Paulo Dybala è dotato di maggiore esplosività, garantita in primis da un fisico sicuramente meno mingherlino. Pertanto, a livello tecnico e atletico, un Dybala avrebbe tutto per imporsi.
Le difficoltà con l’Argentina
Il problema di Dybala in nazionale è dovuto alle difficoltà di coesistenza con Leo Messi. I due, in un contesto disorganizzato e senza un CT dotato di polso e competenze, tendono a occupare la stessa zona, con gli stessi movimenti, pestandosi i piedi. Vista la caratura e il livello titanico del “rivale”, a farne le spese è ovviamente la Joya. In un’intervista rilasciata lo scorso anno a Balalaika, Walter Samuel dichiarò: “I giocatori di qualità possono coesistere, ma bisogna trovare il modo di farli rendere. Per me potrebbero giocare insieme“. Appunto, il problema è che l’Argentina non ha mai avuto un CT in grado di far esprimere un certo gioco in avanti e, pertanto, di far coesistere Dybala e Messi. Nel match di ieri contro il Qatar, l’attaccante della Juve è entrato nella ripresa, tra l’altro innescando l’azione di Aguero, con il Kun che ha chiuso la partita. Al mondiale Dybala giocò la miseria di 20 minuti, con la Croazia già in vantaggio per 3-0. L’attuale CT Scaloni ha affermato che i due sono compatibili, ma che ci sarebbe bisogno di tempo per trovare i meccanismi.
L’Argentina vive un caos organizzativo da troppo tempo. L’avvicendamento alla guida dell’AFA ha acuito questa situazione di crisi. Da quanto Tapia ha preso il timone dell’AFA, l’albiceleste ha vinto solo 3 partite su 11, di cui quella di ieri contro il Qatar. Lautaro è più adatto rispetto a Dybala a ricoprire il ruolo di seconda punta, in quanto non interferisce con Messi.
Da Messi a CR7: cambiando l’ordine dei fattori il prodotto non cambia
Poter giocare con Messi in nazionale e con Cristiano Ronaldo nella squadra di club sarebbe un sogno per tutti. Paradossalmente per Dybala questo sogno è diventato un incubo, in quanto il posizionamento in campo dei due fuoriclasse sta relegando la Joya a un ruolo da comprimario. All’inizio della sua avventura alla Juve ha giocato attaccante centrale, poi con Higuain si è progressivamente allontanato dal centro dell’area, per poi fare un lavoro a tutto campo. Con questo contributo, Dybala ha aiutato anche la fase difensiva e non ha lesinato lotta e contrasti.
Qual è stato allora il problema legato al ruolo? Dybala ha dovuto adattarsi per fare spazio ad altri calciatori e talvolta è stato relegato in panchina per questioni di forma o modulo. Il punto è che la funzione di calciatore offensivo totale lo penalizza nella misura in cui deve servire assist o servire filtranti. Dybala non è un giocatore alla Isco, alla James o alla Ozil. In un 4-3-3 come quello di Sarri potrebbe disimpegnarsi al meglio nel ruolo di punta, mentre ha giocato alcune delle sue migliori partite come attaccante aggiunto nel 4-2-3-1. Dybala non è un regista offensivo né svolge quel lavoro da cucitura tra i reparti. Lavoro che con Allegri hanno svolto spesso i due terzini molto tecnici, prima Daniel Alves, poi Cancelo.
Con Sarri
L’ipotesi più probabile è che Sarri scelga il 4-3-3, modulo in cui l’attaccante argentino potrebbe trovarsi a suo agio come centravanti. Ruolo che potrebbe tuttavia essere ricoperto, naturalmente con risultati migliori, da un asso come CR7. A quel punto Dybala potrebbe essere spostato sull’esterno, affidandogli consegne simili a quelle affidate a Insigne. In un gioco con la squadra corta, possibilità di fraseggi e tante occasioni per andare al tiro, seppur non adattissimo al 100%, la Joya potrebbe essere utile anche partendo dalla fascia.
In caso di 4-3-1-2, naturalmente il ruolo ideale sarebbe quello di trequartista. Seppur abbiano caratteristiche diverse, Dybala e Bernardeschi potrebbero contendersi una maglia sia sulla fascia sia al centro, con l’argentino che, tuttavia, giostrerebbe più vicino alla punta. La filosofia di gioco di Sarri, che premia calciatori tecnici, rapidi e abili nello stretto, proprio come Dybala, potrebbe essere una manna dal cielo.
Vincenzo Di Maso
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione