James non è ancora arrivato a Napoli (manca poco, ma mai dire mai) che c’è una cosa già fa discutere: vorrebbe la 10 di Maradona. Sarebbe giusto dargliela?
Conoscendo De Laurentiis il dubbio non si pone proprio. Per lui il calcio a Napoli è nato nel 2004, tutto quello che c’è stato prima non esiste proprio. E poi vuoi mettere gli effetti sul marketing, avendo in campo James, quello che si presenterebbe come l’erede di Maradona?
Tra i tifosi però c’è già chi fa la voce grossa: non esiste proprio una cosa del genere. Maradona è unico al mondo (e non solo in ottica Napoli), non sarà uno James Rodriguez qualsiasi ad usurparne la maglia.
La questione sembra di lana caprina, ma in effetti non è così. La domanda da fare è però un’altra, più generica: è giusto che siano ritirare per sempre determinate maglie? La moda, arrivata dall’Usa è da qualche anno in Italia. Per altro non sono molte le maglie tolte. Il Milan ha provveduto a togliere la 6 di Baresi, il Napoli la 10 di Maradona, la Roma quella di Totti. Alla Juve, per dirne una, nessuno si è sognato di togliere la 10 di Del Piero o la 1 di Buffon.
Non sono tantissime le maglie ritirate, a dire il vero. Nella stragrande maggioranza si tratta di maglie di giocatori morti prematuramente. La Fiorentina ha tolto la 13 di Astori; Livorno e Vicenza hanno tolto la 25 di Morosini. Ancora il Bologna ha tolto la 27 di Niccolò Galli, l’Avellino la 10 di Lombardi; il Brescia la 13 di Mero. Ed ancora l’Atalanta la 14 di Pisani, il Cosenza ha tolto la 8 di Bergamini. Tra i nomi “pesanti” all’Inter mancano la 3 di Facchetti e la 4 di Zanetti; al Cagliari l’11 di Riva. Recentemente il Chievo ha tolto la maglia di Pellissier. La maglia numero 10 manca al Brescia (Baggio), Napoli (Maradona) e Roma (Totti). Ci sono poi anche nomi improbabili. Al Bari manca la 2 di Loseto, al Genoa la 7 di Marco Rossi…
Una curiosità: sono tantissime le squadre che hanno tolto la maglia numero 12, assegnata simbolicamente ai tifosi, dodicesimo uomo in campo.
Come si vede complessivamente sono pochi gli esempi. Pertanto, è giusto rimettere in campo queste maglie? Chiariamo un concetto: anche se sembra banale, ma non tutti i numeri sono uguali. Ci sono alcune maglie “simbolo”: la 1, la 9, la 10. I bambini iniziano a dare calci ad una palla di spugna sognando di poter un giorno indossare la maglia di un certo numero della propria squadra del cuore. Magari è un peccato precludere loro anche il sogno.
Ma in altri casi non è così. James Rodriguez non ha certo sognato da bambino la maglia azzurra numero 10. Prima di indossarla deve guadagnarsela sul campo. Per altro la maglia azzurra numero 10 ha un peso specifico impressionante. Da schiacciare chiunque, anche uno come Messi. Meglio evitare.
Liberato Ferrara
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione