Sarri, grandissimo allenatore, pessimo comunicatore

Grandissimo allenatore, Sarri una volta di più si conferma pessimo comunicatore. Non è un caso che è stato in grande difficoltà a Londra, dove pure ha fatto una stagione straordinaria. Adesso sta mettendo in scena la parte peggiore del suo repertorio.

Premessa: non è minimamente in discussione il fatto che abbia tutto il diritto, anzi il dovere, di cercare il meglio per la sua carriera. Sarri è un professionista, ha il dovere, innanzitutto verso la propria famiglia, di cercare il massimo guadagno. Se riesce a coniugare la cosa anche con la gloria, leggi le vittorie, tanto meglio. E’ stato uno straordinario allenatore del Napoli, non sta scritto da nessuna parte che non debba andare ad allenare la Juve.
Non si discute la sua professionalità, ma permetteteci di dire che sta cadendo nel ridicolo. A cominciare dal fatto che in continuazione cerchi una scusa per quello che sta facendo. Non c’è alcun bisogno di giustificarsi con nessuno. Però, come dicevano i latini, excusatio non petita, accusatio manifesta. Per i pochi che non capiscono: “Scusa non richiesta, accusa manifesta”.

Sta cadendo nel ridicolo, e lo sa anche lui

Sarri, e mi spiace dirlo, sta cadendo un po’ nel ridicolo. Non deve giustificarsi coi tifosi del Napoli. Ma la sensazione è che più che una giustificazione agli occhi dei tifosi del Napoli stia cercando una giustificazione ai suo stessi occhi. Ha il diritto, anzi il dovere verso la famiglia, di provare a guadagnare il massimo. Ma senza perdere la faccia. Non può uno che si dichiara comunista, orgoglioso nipote di un partigiano, figlio di un operaio dell’Italsider, rilasciare un’intervista a Vanity Fair. Non può dire che è pronto a svestire la tuta ed indossare giacca e cravatta.

Sarri si sta prostituendo, in senso metaforico, ovviamente. Sta rinunciando a tutto quello che è la sua stessa essenza. La tuta per lui era una sorta di marchio di fabbrica, una seconda pelle. Lui ribelle che per indossare la tuta ed allenare sui campi in terra battuta di provincia, aveva tolto la giacca e la cravatta di dirigente bancario.
A tutto c’è un limite. Sarri quando accampa giustificazioni non lo fa per i tifosi del Napoli, lo fa per se stesso. Si sta prostituendo, e cerca un alibi.

Ps: Sarri resta un grandissimo allenatore, Napoli deve sempre essergli grato. Questo non è minimamente in discussione. Quello che sta facendo della sua vita adesso non cancella quello che ha fatto in passato.

 

Liberato Ferrara