Andrea Barzagli è uno dei difensori più sottovalutati della storia del calcio. I motivi sono semplici: pur avendo vinto tanto, non ha conquistato il mondiale da protagonista e, nel momento migliore della sua carriera, è arrivato a un passo dalla Champions non vincendola.

Nel mondo del calcio in troppi tendono a ragionare in base ai freddi numeri e ai freddi trofei, come dei robottini, non andando oltre e scandagliando la carriera di un calciatore. A partire dai 30 anni di età, Andrea Barzagli è diventato un difensore top, un campione, un centrale praticamente insuperabile e che giganteggiava. L’ulteriore esplosione tardiva è forse il motivo di questa sottovalutazione.

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arzagli dice addio alla Juve a 38 anni di età e dopo 18 trofei. Il cruccio è quello di non aver vinto la Champions, trofeo che hanno invece vinto centrali nettamente inferiori in fase difensiva rispetto a lui, ma esaltati e reputati tra i migliori di sempre.

Quando Barzagli ha vinto il mondiale, era ancora piuttosto giovane e non era esploso. Barzagli era l’alternativa a mostri sacri e la differenza con certe leggende si vedeva. Il Barzagli degli anni degli scudetti della Juve non avrebbe invece sfigurato al cospetto di Cannavaro, Nesta o Materazzi. Purtroppo per lui le tempistiche non sono state le migliori ed è mancato quel pizzichino per vincere in Europa.

Lo consideriamo un campione perché è stato insuperabile nell’uno contro uno, intelligentissimo nel leggere l’azione e nel chiudere i varchi agli avversari, perché ha avuto la giusta mentalità, la giusta grinta e attributi enormi nei momenti che contavano. La forza della BBC dipendeva tantissimo dalle sue skill, perfettamente complementari a quelle di Bonucci e Chiellini.

Tra l’altro, quando giocava sul centro-destra non mancavano le sortite offensive. Ricordiamo questa qui contro la Roma, con 80 metri di campo e passaggio a Giovinco:

 

 

Vi sono giocatori che non verranno ricordati tra le leggende per una serie di circostanze e questo è il caso di Barzagli. Con una Juventus leggermente più competitiva e fortunata avrebbe potuto alzare una Champions strameritata. Con la nazionale si è ritrovato al posto giusto e nel momento sbagliato. Ma la valutazione della carriera e delle qualità di questo portentoso e imperioso centrale deve prescindere dai discorsi legati ai momenti della carriera. Barzagli ha dimostrato qualità in campo (e anche fuori dal campo) che non possono non farlo annoverare tra i migliori centrali italiani di sempre (dietro solo ai mostri sacri del nostro calcio).