Massimiliano Allegri era arrivato nell’estate 2014 dopo che le divergenze con Conte erano diventate irriconciliabili. Il suo arrivo fu accolto con ilarità da parte dei tifosi di altre squadre e con rabbia e timore da parte dei tifosi della Juventus.
All’inizio si pensava che la Juve potesse perdere l’egemonia italiana e non potesse più migliorare. Nulla di tutto questo è avvenuto. Se la prima parte è stata eccezionale, nelle ultime due stagioni qualcosa è cambiato e Allegri non ne esce bene. Ma andiamo con ordine…
Il capolavoro iniziale
Allegri non ha stravolto le idee di Conte ed è riuscito a fare molto bene in campionato (vincere era una formalità), ma in Champions si è visto il suo lavoro. Rispetto a Conte, ha dato una migliore dimensione europea, centrando la finale al primo colpo. Il Barcellona era una corazzata, ma la Juve è sempre stata in partita. Clamoroso il rigore negato a Pogba sul risultato di 1-1. Nonostante Messi, dubitiamo che il Barcellona avrebbe pareggiato a 20 minuti dal termine, con una Juve che poteva contare sulla BBC.
La seconda stagione partì malissimo e la Juve era lontana dal primo posto. Poi il patto spogliatoio e il numero enorme di vittorie consecutive, tra cui quella nel finale contro il sorprendente Napoli di Sarri. Allegri riuscì a recuperare lo spogliatoio e a rimettere in carreggiata la Juve. Contro Guardiola subì tantissimo nel primo tempo di Torino, per poi cambiare schieramento e pareggiare. Al ritorno Allegri diede una lezione a Pep, ma arbitro, sfortuna e qualità dei bavaresi portarono al ribaltone.
La seconda finale di Champions
Il 2016/2017 vide una Juve tranquillamente campione d’Italia, come sempre, mentre in Champions ricordiamo il massacro ai danni del Barcellona e la seconda finale raggiunta. Nel match contro il Real la preparazione non fu delle migliori e la Juve si sciolse nel secondo tempo.
Gli ultimi due anni
La Juve era sempre più forte come uomini, ma Allegri non incideva come all’inizio. Lo scudetto 2017/2018 è stato vinto con una certa dose di fortuna ai danni di un Sarri protagonista di un capolavoro con una rosa ben inferiore. Sarri che non è stato risparmiato da stoccate di Allegri, sicuramente inopportune e infelici. Stoccate tirate per difendersi dopo le critiche di gioco.
A proposito di gioco, contro l’Ajax la Juve ha patito proprio le geometrie dei lancieri, non riuscendo a contrapporre contromisure aggressive e ordinate. I mugugni sono aumentati e Allegri non ha preso bene queste critiche. Segno che oramai si era rotto qualcosa con ambiente e spogliatoio. L’arrivo di CR7 avrebbe potuto ergerlo alla gloria, ma non è riuscito a portare la Juve neanche in semifinale.
Conclusioni
Giudizio eccellente per i primi anni, per le finale di Champions, per aver portato la Juve ad essere un top club europeo, ma negli ultimi due anni non ha inciso come prima. Vincere i campionati è dovere e ci è riuscito. Vincere la Champions non è obbligatorio, ma dopo i grandissimi risultati nel 2015 e nel 2017 era lecito aspettarsi di molto meglio, soprattutto nell’ultimo anno con l’arrivo di CR7.
E le dichiarazioni continue nei confronti di Sarri, come se gli desse fastidio che il tecnico di Figline Valdarno gli venisse contrapposto come icona di bel gioco, sono state infelici. Sarri che, tra l’altro, non sta lasciando certo indifferente Andrea Agnelli, che lo vede come una delle principali alternative a Pep Guardiola.
Se dovessimo dare un voto ad Allegri per le prime stagioni, considerando le finali di Champions, gli daremmo un 9. Nelle ultime due la Juve ha perso molto in termini di efficacia e ha faticato parecchio a certi livelli. Globalmente potremmo pertanto dargli un 7, considerando che ha comunque elevato la dimensione della Juve in ambito europeo.
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione