Il Milan ha ottenuto una media inferiore al punto al partita negli ultimi sette match. A partire dal derby la squadra si è totalmente piantata, mostrando l’unico sussulto nel primo tempo contro la Juve.

Poi certi malumori si sono esacerbati e i rossoneri hanno perso certezze. Questi malumori erano legati al gioco di Gattuso, in quanto alcuni problemi erano stati mascherati dalle cinque vittorie consecutive. Fino a marzo, Gattuso era visto come l’emblema della rinascita rossonera e si pensava che il Milan stesse compiendo passi verso il ritorno a certi livelli. A distanza di poco tempo, i rossoneri hanno dilapidato tutto quando costruito e sono in grossa crisi di gioco e identità.

Contro il Torino sono saltati i nervi, fermo restando delle decisioni contestabili da parte del direttore di gara Guida. Ma a certi livelli, soprattutto se sei capitano, devi mantenere la calma, anche perché il Milan resta in pienissima lotta per il quarto posto. Gli scontri diretti contro Roma e Atalanta sono a favore ed entrambe dovranno affrontare la Juventus. Juventus che dovrà essere affrontata dallo stesso Torino.

Venendo a Gattuso, i dati di fatto mostrano alcuni dati molto negativi della sua avventura rossonera. Li elenchiamo in pillole:

– 1pt su 6 con una delle peggiori squadre di sempre

–  sconfitta più in una finale nella storia del Milan

– 0 derby di campionato vinto di cui 2 persi nella stessa stagione

– pareggi a Frosinone, Empoli e Parma

– sconfitto nettamente dal Verona di Pecchia  

– uscito in un girone di EL sulla carta semplice.

La sua posizione è radicalmente cambiata nel giro di pochissimo tempo e certamente vanno fatte considerazioni ben diverse rispetto ai match prima della sosta.

La rosa corta e il fatto che Gattuso ha impiegato i soliti 14-15 giocatori erano un campanello d’allarme, ma questo non può ovviamente essere l’unica giustificazione di tutto ciò.

Giocatori come Suso (mai stato un campione, sia inteso) sono fortemente regrediti, giocando in una posizione che non è né carne né pesce. Inoltre, i giovani non stanno migliorando, visto questo contesto tattico così difficile.

Alla vigilia del derby del 17 marzo. Tutti parlavano di possibile lotta col Napoli per il secondo posto, lui diceva di temere cosa sarebbe successo in caso di sconfitta. E nella conferenza stampa prima del match contro il Torino, il tecnico calabrese parlava con tono quasi rassegnato nonostante il Milan si trovasse al quarto posto…

La società, a seguito di una riunione, ha deciso di confermare il tecnico calabrese, reputando inutile cambiare per queste ultime quatto giornate. A fine stagione l’addio è inevitabile e, come detto da Scaroni, in caso di mancata partecipazione alla prossima Champions, la crescita sarà più lenta e si punterà su una squadra con molti under 25.