“Si tratta di un richiamo al senso di responsabilità di tutti gli imprenditori che vogliono entrare nel mondo del calcio”.

Così il Presidente della FIGC Gravina in merito al progetto di salvaguardare la credibilità e la stabilità del sistema calcio attraverso normative più severe per l’acquisizione delle società.

Il Consiglio Federale ha sul punto approvato all’unanimità le modifiche in materia di partecipazioni societario a livello professionistico, avvicinando finalmente le normative nostrane a quelle dei maggiori Paesi europei.

In particolare gli acquirenti dovranno garantire una forza economica e finanziaria tale da far fronte, proporzionalmente alla partecipazione acquisita, alle attività di impresa riconducibili al fatturato medio degli ultimi tre esercizi fiscali.

Vi sarà quindi la creazione di una vera e propria black list per quei soggetti che, negli ultimi cinque anni, hanno avuto ruoli in società destinatarie da provvedimenti di esclusione dal campionato o revoca di affiliazione federale.

Infine tra le modifiche apportate durante la riunione federale va posto l’accento sulla nuova normativa che statuisce, a partire dalla prossima stagione sportiva, la riduzione da quattro a due delle gare che si possono disertare prima di essere esclusi dal campionato di riferimento.

Qualcosa lentamente si inizia a muovere anche nel nostro sistema calcio.

Resta il problema irrisolto

Preferiamo ovviamente non fare nomi, ma pigiando il ditino su Google e cercando su Wikipedia o su altri siti, si trovano facilmente proprietari di molte squadre che sono entrati nel calcio europeo nonostante la fedina penale sporca.

Pertanto, se queste misure, da un lato, fanno fronte al problema economico, dall’altro lato si chiudono due occhi sull’onestà e, appunto, sulla fedina penale dell’acquirente. Basta leggere i precedenti di molti proprietari o dirigenti di società europee per capire che i criteri di ingresso sono esclusivamente economici. Si mandano pertanto a farsi benedire la trasparenza e l’onestà. E i casi purtroppo non mancano neanche in Italia, anche nel passato recente, anzi molto recente…