Dopo che la Lazio aveva perso le prime due partite di campionato, sia all’andata che al ritorno, contro Napoli e Juve, in molti davano i biancocelesti al massimo in lotta per l’Europa League.
La vittoria contro l’Inter è arrivata in un periodo di trend positivo per la squadra di Simone Inzaghi. Potenzialmente la Lazio avrebbe gli stessi punti del Milan e lo scontro diretto potrebbe rivelarsi decisivo. Proprio il Milan, che sta mostrando qualche crepa dovuta a dei contrasti tra Leonardo e Gattuso. Il calendario della Lazio non sarà tra i più facili, ma davanti non corrono e avranno delle insidie. Entrambe le milanesi avranno la Juve, mentre l’Inter dovrà giocare al San Paolo contro il Napoli. Gli azzurri saranno probabilmente sicuri del secondo posto, ma non regaleranno certo la partita.
La vittoria di oggi ha mostrato che la Lazio è cresciuta a livello mentale. Non ha trovato di fronte un’Inter allo sbando né arrendevole. La squadra di Spalletti ha giocato un secondo tempo pieno di grinta e agonismo, pur con poche idee tattiche e pur non essendo assistita da grandi interpreti a livello tecnico.
E non possiamo neanche parlare di gol mangiati in contropiede. In due occasioni Handanovic è stato semplicemente strepitoso. Quando Caicedo ha superato Skriniar, Handanovic gli ha sbarrato la strada con un grandissimo balzo, scegliendo il tempo alla perfezione.
Quando l’Inter ha assediato, la Lazio si è rintanata ma non ha perso ordine e concentrazione, subendo solo tiri da fuori. Il pressing dei biancocelesti ha spesso fatto perdere tempi di gioco all’Inter negli attacchi. La linea difensiva di Inzaghi, con Leiva grande tamponatore, non ha lasciato all’Inter tiri semplici.
Tempo fa scrivemmo che la Lazio avrebbe avuto buone chance di qualificarsi alla prossima edizione della Champions League solo se Milinkovic-Savic fosse tornato ai suoi livelli. A prescindere dal gol, il serbo ha giganteggiato a tratti. Da vedere e rivedere il contrasto aereo con Vecino, in cui Milinkovic-Savic ha stoppato addirittura il pallone di petto in stile Ibra.
Mancano adesso nove giornate più il recupero. Un recupero comunque non scontato perché l’Udinese lotta per non retrocedere. Oltre al match contro il Milan, ci saranno le partite contro Atalanta e Sampdoria tra le più insidiose. L’ultima contro il Torino potrebbe invece rivelarsi un match ampiamente alla portata qualora la squadra di Mazzarri non avesse più obiettivi.
Fatto sta che i biancocelesti hanno superato una prova di maturità fondamentale e sono rientrati a pieno titolo in corsa per un posto in Champions.

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione