All’età di 19 anni e 23 giorni Moise Kean è diventato il secondo più giovane marcatore di sempre in maglia azzurra dopo Nicolè (a segno a 18 anni e 258 giorni). Kean ha quindi superato Gianni Rivera al secondo posto di questa speciale classifica.

Ma come è stata la sua prima da titolare in nazionale? Il gol ha sicuramente ingigantito la prestazione, portando i giornali a titoli sensazionalistici e molti a parlare di “predestinato”.

Noi ci andiamo cauti, pur essendo speranzosi sul fatto che l’Italia abbia trovato un titolare del futuro. Non dimentichiamo tuttavia che Kean conta pochissime presenze con la maglia della Juve e i primi gol, quelli contro l’Udinese, sono giunti a scudetto già acquisito. Contro l’Atletico Madrid è entrato in campo bene, sfiorando il gol. Queste sue performance hanno convinto Mancini a convocarlo in nazionale per la prima volta in un match ufficiale. Ricordiamo che Kean fu presente contro gli Stati Uniti, ma era un’amichevole.

Quello che impressiona è la sua sfrontatezza. Kean non ha paura di affrontare gli avversari, puntandoli, accelerando e provando a calciare verso la porta. Ma è una sfrontatezza “calcolata”, nel senso che Kean contro la Finlandia non ha fatto cose fine a sé stesse. Quando si è ritrovato invece in situazioni di inferiorità, ha saputo temporeggiare, gestire il pallone e affrontarlo. A livello decisionale è stato quasi perfetto, al punto tale da non sembrare un ragazzo di poco più di 19 anni.

A inizio match ha realizzato con successo un’accelerazione sulla fascia sinistra, avendo anche la lucidità di mettere in mezzo un pallone perfetto per Piccini, con inserimento di quest’ultimo. Kean ha portato i difensori dove ha voluto, i finlandesi hanno provveduto al raddoppio e questo movimento ha consentito a Piccini di arrivare in zona tiro.

Il gol ricorda un’azione da Playstation. L’azione di Immobile è stata eccezionale, ma il movimento di Kean è stato perfetto. Il classe 2000 è prima rimasto sulla fascia ad accompagnare, poi ha visto il varco e si è buttato in mezzo, dettando il passaggio. Mancini aveva chiesto ai due di giocare vicini e in quella occasione la combinazione è riuscita alla perfezione.

Si apre inoltre in dibattito sul fatto che Kean debba giocare per accumulare minuti o apprendere dai big. Kean ha affermato che giocare con Cristiano Ronaldo lo sta aiutando. Al Verona ha avuto spazio, ma il contesto era dei peggiori. Alla Juve ci ha messo chiaramente tempo per entrare nelle rotazioni. Il tempo di rafforzarsi fisicamente e fare apprendistato con i compagni. Adesso il problema potrebbe porsi sempre meno. Douglas Costa dovrebbe andare via a fine stagione mentre Mandzukic ha i suoi anni. E in Champions Allegri lo ha fatto entrare proprio al posto del croato, e non in una partita qualsiasi.

Chiosa infine sul termine “millennial”, con cui molti stanno definendo Kean, perché nato nel terzo millennio. I Millennials sono coloro che sono nati tra anni ’80 e anni ’90 ed erano bambini o teenager a inizio millennio. Kean, nato nel 2000, fa parte della Generazione Z o dei Centennials…