Tra pochi giorni nella sede della Federcalcio ci sarà uno storico e importantissimo incontro tra il governo Cinese, rappresentato dal ministro della comunicazione, e i vertici di FIGC e Lega calcio di serie A. Sul tavolo di discussione una serie di accordi con la Cina per promuovere il calcio nostrano in oriente e per ottenere grossi introiti dai ricavi televisivi. Ma tra le tante proposte nella mente dei vertici ne troviamo una che sicuramente farà storcere il naso a quasi tutto il Paese. C’è infatti l’idea, non solo di poter giocare una partita di Coppa Italia in Cina, magari la finale, ma anche di disputare un turno di serie A, probabilmente il primo. 

Quello di trasportare un campionato in un altro Paese, economicamente parlando molto importante, è un esperimento iniziato dai vertici del calcio spagnolo. La Liga ha infatti trovato un accordo per disputare delle partite del campionato negli Stati Uniti, idea presa piuttosto male sia dai tifosi sia dai giocatori. Tornando a noi, l’idea di giocare anche un solo turno del nostro campionato in Cina allontanerebbe ancora di più il calcio dai suoi tifosi. Una spaccatura c’è già stata con l’introduzione del così detto “calcio spezzatino”, tanto criticato dai tifosi e allo stesso tempo tanto amato dalla Lega. A peggiorare la situazione ci ha pensato l’ingresso in scena di Dazn, che propone un’offerta troppo all’avanguardia per un paese dove la metà delle persone ha una connessione poco adatta, per usare un eufemismo. 

Portare il nostro campionato, l’unica cosa che sembra esserci rimasta, in Cina allontanerebbe ancora di più i tifosi dal calcio. Una disaffezione con cui la Lega dovrebbe smettere di giocare, dato che alla fine siamo noi che paghiamo. E se un giorno fossimo stufi di questa incessante ricerca economica, la Lega Calcio si ritroverebbe senza il suo maggior introito, perché alla fine il Calcio va avanti solo se c’è qualcuno che lo supporta. Senza i milioni di tifosi presenti in tutto il mondo, diventerebbe uno sport minore come tutti quelli già esistenti che però non hanno grande audience. Insomma, per concludere, ci rifiutiamo totalmente già solo di pensare di poter giocare in Cina una giornata del nostro campionato. Le logiche economiche che muovono Lega e FIGC non cesseranno di esistere certamente e quindi è meglio rassegnarsi, il futuro del nostro calcio è lontano dai suoi tifosi fisicamente e ideologicamente. 

 

Gianluca Imparato