Zidane è stato chiaro alla presentazione che ha sancito il suo ritorno come tecnico del Real: “Voglio riportare il Real dove gli compete”. Un ritorno assolutamente sorprendente e inatteso, soprattutto alla luce del fatto che Zidane aveva detto addio alle Merengues in estate dopo la vittoria della terza Champions consecutiva.
C’è da dire che Zizou aveva lasciato all’apice e fare meglio sarebbe stato impossibile, a seguito dell’addio di Cristiano Ronaldo e non solo. Adesso Zidane non potrà invece fare peggio di quanto fatto dai suoi successori. Lopetegui, allenatore miracolato e fallimento annunciato, ha chiuso la sua avventura dopo alcuni mesi terrificanti. Solari è uscito dalla Champions in maniera umiliante contro l’Ajax.
Questi ultimi mesi che ci separano fino al termine della stagione serviranno a Zidane come laboratorio. Non ci sono più obiettivi né in campionato né nelle coppe (il Real è già uscito). A Zidane spetterà il compito non solo di dare spazio ai giovani, ma di tastare i “vecchi”. Molti erano a fine ciclo, oramai demotivati e pronti all’addio. Con il ritorno del mentore Zidane, qualche “vecchio” rivedrà le proprie idee.
Per quanto riguarda i giovani, verrà dato spazio a Valverde, Reguilon e Ceballos, tra gli altri, mentre Vinicius jr. si è infortunato gravemente nel match contro l’Ajax. Vedremo se il tecnico francese punterà su di lui come titolare nella prossima stagione.
Sarà comunque un Real molto diverso. Zidane appurerà quali sono i giocatori della vecchia guardia ancora motivati, in forma e pronti a continuare nel percorso. Intanto Florentino Perez gli ha promesso un mercato scoppiettante. A inizio millennio era molto più semplice prendere top player, adesso i club proprietari dei cartellini li ritengono assolutamente incedibili o sparano cifre fuori mercato. E solo con cifre fuori mercato Perez potrà dare a Zidane i top player che integreranno il nuovo corso. Eden Hazard, Sadio Mané, Paul Pogba, Lucas Hernandez e Kylian Mbappe sono alcuni dei nomi di cui si parla.
Tornando a questa scelta, assolutamente sorprendente, fermo restando il momento (furbo) per tornare, Zidane ha dato una prova di “madridismo”, accettando nuovamente l’incarico in una situazione di difficoltà. Questi mesi gli hanno dato la possibilità di schiarirsi le idee.
Vincenzo Di Maso
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione