Il Milan di Gattuso era stato tanto criticato lo scorso anno, nonostante avesse fatto molto meglio di quello di Vincenzo Montella. A Gattuso veniva imputato un gioco non fluido, definito da molti brutto.
E gli ultimi mesi del 2018 sono stati altalenanti. L’uscita dall’Europa League ha provocato tante polemiche, ma paradossalmente potrebbe riverlarsi manna dal cielo si fini della qualificazione in Champions. L’EL è una competizione usurante, che si disputa di giovedì e toglie una quantità enorme di energie alle squadre. Pagare dazio in campionato con vari punti persi è inevitabile. In una bagarre con varie squadre in pochi punti rischia di essere mortifera. Ma il Milan di Gattuso avrà pista libera da qui a fine stagione.
Ed è un Milan rivoluzionato in questo 2019, non in fase difensiva ma a livello globale. Piatek e Paquetá hanno aggiunto tantissimo alla fase offensiva, garantendo molte più soluzioni alla manovra.
L’identità di Gattuso però è chiara: solidità difensiva. Anche quando il suo Pisa era all’ultimo posto, Gattuso aveva una delle migliori difese. Adesso invece il bunker da lui creato sta portando anche risultati. Il cammino nel girone di ritorno è stato notevole, con due scontri al vertice pareggiati e le partite semplici vinte senza fare scherzi. Vero che Empoli, Cagliari o Sassuolo sono avversarie assolutamente abbordabili sulla carta, ma nel girone d’andata le contendenti al quarto posto hanno spesso toppato con le piccole.
Questo Milan gioca con il baricentro basso, ma concede pochissimo. Lo abbiamo visto anche in Coppa Italia contro la Lazio. Gattuso sta dimostrando di sapere ovviare ai cali di condizione, puntando prima a non prenderle, per poi contare sulle giocate di Paquetá e le zampate di Piatek.
I difensori non erano brocchi prima e non sono fenomeni adesso. Questi pochissimi gol subiti sono frutto dell’assetto difensivo creato nel tempo da Gattuso. L’uomo chiave è Bakayoko, che compone una diga importantissima con Kessie, con il quale tra l’altro divide le origini ivoriane. Il filtro operato dai due potentissimi centrocampisti rossoneri è alla base di questi risultati.
Ieri il Milan ha giocato male, era in grossa difficoltà fisica, la fortuna sicuramente ha aiutato, ma la vittoria è giunta anche grazie alla solidità difensiva e all’abnegazione e applicazione da parte di coloro che sono stati chiamati a difendere.
Per macinare punti in contesti più difficili servirà anche produrre più gioco e, in questo senso, il Milan deve migliorare. Il punto è che non c’è ovviamente l’ossessione di dover fare 80 punti, in quanto le rivali hanno mostrato problemi evidenti, non garantendo la solidità difensiva dei rossoneri.
Se questo Milan andrà in Champions non sarà solo merito dei due colpi azzeccatissimi di gennaio, ma delle mosse di Gattuso in chiave difensiva operate nel corso del tempo.
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione