Marcelo Vieira da Silva Júnior non ha ancora compiuto 31 anni e gioca nel Real Madrid dal 2007. L’allora presidente Ramón Calderón non ebbe dubbi: Marcelo sarebbe stato l’erede di Roberto Carlos. In termini di militanza, contributo per il club e trofei alzati, mai affermazione si è rivelata più azzeccata. Non avrà raggiunto i livelli del suo illustre connazionale, ma Marcelo è diventato una colonna del Real e rimarrà nella storia delle Merengues, essendo stato il terzino titolare nelle quattro Champions vinte.
Si parla di un’operazione stile Daniel Alves, ma l’ex Barcellona giunse a Torino all’età di 33 anni, mentre Marcelo dovrebbe arrivare a 31 anni. Gli errori che sta commettendo in stagione non dipendono dal fatto che sarebbe in fase calante, ma sono frutto di problemi tattici che ha attraversato il Real a seguito dell’addio di Zidane.
Marcelo non è un terzino difensivo, ma è il classico fluidificante brasiliano che funge da uomo in più nel possesso palla. Marcelo ha piedi, tecnica e movenze da centrocampista o ala. Cancelo ha caratteristiche simili, ragion per cui un impiego contemporaneo dei due potrebbe rivelarsi molto importante quando ci sarebbe da attaccare.
In qualche match, soprattutto quando Allegri ha deciso per una squadra più muscolare, è mancato un po’ l’apporto tecnico. Alex Sandro è un giocatore di corsa, è bravo tecnicamente, ma non è lontanamente paragonabile a Marcelo.
Stop that Marcelo 😍#FootballINDEX #HalaMadridpic.twitter.com/8tFk58ydMh
— Football Index (@FootballIndex) August 7, 2018
Stop da un lancio, come se avesse controllato un passaggio da due metri, corsa breve e precisissimo tiro nell’angolo alto.
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Qui uno stop dopo una sventagliata. Naturalezza incredibile in gesti che sarebbero difficili per molti altri terzini.
In termini tattici Marcelo consentirebbe al tecnico (che sarà Zidane, a meno di improbabili colpi di scena) di creare una catena di sinistra. La sua grande classe permetterebbe supportare la mezzala venendosi a prendere il pallone, di dialogare con il vertice alto, nonché di mettere in mezzo palloni che manderebbero a nozze CR7. E in partite di un certo livello, soprattutto in Champions, la sua esperienza si rivelerebbe fondamentale.
Da rivedere chiaramente la fase difensiva, ma in Italia c’è sempre la possibilità di apprendere. Chiellini, che a inizio carriera ha ricoperto la posizione di terzino sinistro (anche se “posizionale”) gli saprebbe dare le giuste indicazioni. Marcelo non è certo un pivello negli interventi e nei tackle. Quello in cui spesso manca è proprio la posizione. Talvolta torna poi troppo in ritardo. Nonostante l’età non più verde, ci si potrà comunque lavorare, non trattandosi appunto di lacune tattiche.
La chiave di volta sarà la tenuta fisica di Marcelo. Se reggerà e non andrà incontro a una fase calante, si rivelerebbe senza dubbio un grosso valore aggiunto per 2-3 stagioni.
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione